Miorandi candidato anche se fosse rottura con l'Upt
Che sarebbe finita così, lo si era capito già venerdì. E le 24 ore di tempo che aveva chiesto il Patt davanti alla proposta dell'Upt - arrivata martedì sera con il nome di Giovanni Laezza - era sembrata più un gesto di cortesia che il segno di una crepa nell'asse Pd Adc e Patt.
Ieri, la conferma: le tre forze politiche vanno avanti, a costo di farlo da sole. In un comunicato congiunto hanno chiedono ad Andrea Miorandi la disponibilità per una candidatura, nell'ormai prossima corsa a palazzo Pretorio. Ora la palla passa nel campo dell'Upt. Saranno il segretario provinciale Donatella Conzatti e il coordinatore cittadino Roberto Maffei - che ieri si è negato - a dire ora cosa ne sarà della coalizione di centrosinistra.
«Insieme agli organismi dirigenti delle nostre forze politiche chiediamo al sindaco Andrea Miorandi di portare avanti il percorso avviato in questi anni riconfermando il quadro politico-amministrativo della città - scrivono i tre segretari politici Michele Trentini (Adc), Marco Graziola (Patt) e Fabiano Lorandi (Pd) - È infatti il momento di individuare alcuni assi strategici per rafforzare il ruolo di Rovereto nel contesto della Vallagarina e della Provincia valorizzando le energie e le risorse umane, sociali, culturali, economiche di cui la città è ricca».
Un documento in cui però le tre forze politiche stanno attente al senso della misura. Nessun riferimento all'Upt, nessuna scelta lessicale che faccia pensare ad uno strappo comunque piuttosto probabile, ma anzi una porta formalmente aperta: «Crediamo ci sia bisogno in questa fase di un ulteriore sforzo di unità e coesione, anche per evitare, ancora una volta, di dare ai cittadini la rappresentazione di una politica divisa e frammentata che discute tra di sé e per sé senza valorizzare il percorso fatto e la progettualità per la città. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo spesso ribadito l'importanza di intraprendere un percorso aperto e inclusivo di avvicinamento alle prossime elezioni che sapesse garantire coesione al suo interno e che fosse finalizzato a consolidare il progetto politico della coalizione di centrosinistra autonomista».
«Inclusione» che, ribadiscono ora i tre segretari, ha permesso alla coalizione di rimanere in questi anni «coesa superando le frammentazioni che avevano caratterizzato la politica cittadina nelle precedenti legislature».
Unico cenno all'Upt, quello in cui si dà merito a gruppi consiliari, partiti ed assessori «di Adc, Patt, Pd e Upt», di aver saputo ben operare insieme.
Ora come detto sta all'Upt decidere come reagire. L'insistenza su Miorandi, secondo il partito guidato da Donatella Conzatti era il segno di una mancanza di apertura alle esigenze dell'Upt. Si tratta di capire come il partito - il segretario ma anche gli iscritti - si muoverà ora. E come si muoveranno gli assessori uscenti Leone Manfredi e Gianpaolo Daicampi.