Sono tornati i ladri di slot: raid notturno a Rovereto
Erano un paio d'anni che non accadeva. Ed è vero che il modus operandi è stato decisamente diverso: non un blitz con vetrine in frantumi o porte sfondate da un furgone in retro, ma chiavistello e mezzi da scasso usati per forzare la porta. Ma il risultato è il medesimo: sono spariti da un bar di Sacco una macchinetta cambiasoldi e una slot machine. E benché i malviventi abbiano agito in modo diverso, non può non tornare alla mente la banda delle slot, che fino a un paio d'anni fa ha letteralmente devastato decine di locali in tutto il Trentino. Ora è certo presto per dire che i ladri di allora - attualmente in carcere - hanno trovato degli eredi. Resta il colpo dell'altra sera.
L'allarme è arrivato alla polizia in nottata. Al caffè Sport di piazza Filzi a Sacco erano arrivate visite inattese e fastidiose. I ladri - non è possibile dire quanti, certo più di uno - hanno forzato la porta del bar e si sono intrufolati dentro, utilizzando banali attrezzi da scasso, che in effetti gli agenti hanno recuperato poco lontano dal locale. Una volta entrati, i malviventi si sono concentrati sulle slot machine, che erano installate nel locale. Non hanno nemmeno provato a scassinarle lì dentro. Le hanno caricate su qualche mezzo e le hanno spostate in un luogo più tranquillo, dove senza paura di sguardi indiscreti hanno lavorato in assoluta tranquillità per recuperare i soldi all'interno. Impossibile al momento dire quanti soldi sono stati rubati. Certo tutto quello che era all'interno di un videopoker e di una macchinetta cambiasoldi.
Ma per ricostruire esattamente come è andato il colpo, è bastato aspettare qualche ora. Perché ieri mattina sempre da Sacco è arrivato un allarme diverso dal solito: nel borgo lungo l'Adige era stata rubata un'auto, una Renault Clio. E gli agenti del commissariato hanno immediatamente fatto uno più uno. Scoprendo, solo un paio d'ore più tardi, di non essersi sbagliati. L'auto era stata rubata dalla stessa banda che aveva messo nel mirino il bar di piazza Filzi ed era stata usata per concludere il colpo. La conferma, come detto, ancora in mattinata, quando sulla ciclabile nella zona dietro alla Manica è stato ritrovato tutto. Da una parte la Clio, che in buone condizioni è stato possibile restituire ai legittimi proprietari. Poco più in là, verso l'Adige, la slot machine e il cambiamonete. Segno che i ladri si sono allontanati con un bottino e una macchina «pulita».
Ora è della polizia l'onere di capire chi siano i responsabili, mentre al bar si sta cercando di capire quale sia l'entità del furto. Certo l'inchiesta è tutta in salita: non molti gli elementi in mano alla polizia per dare un nome ai responsabili.
Nell'attesa, non servirà molto per capire soprattutto una cosa. Se il colpo di Sacco sia un furto isolato, o se al contrario sia l'inizio di un inquietante ripresa di questo tipo di colpi.
In altre zone d'Italia, per la verità, qualche anno fa questo tipo di colpi si erano fermati, in coincidenza con l'arresto di molti dei membri delle diverse bande attive sul territorio. Ma recentemente si è vista una recrudescenza di questi crimini. Così non era accaduto finora a Rovereto e in Trentino. E ci si augura che non accada. Quando anche la Vallagarina era diventata territorio di conquista di questo tipo di ladri, si era arrivati ad oltre trenta colpi. Poi gli arresti e le condanne, pesanti.