Ariston riparte con una nuova società, assorbiti i 45 lavoratori
L'Ariston di Rovereto riparte con una nuova società. I 45 dipendenti occupati nello stabilimento di via Brennero verranno riassunti da una nuova società costituita dalla stessa Ariston Thermo Spa e da Gayser Group Srl di Modena, di Marco e Gilberto Luppi. Praticamente la produzione non cambierà, potendo anche contare sul know how dei lavoratori. La new.co infatti si occuperà di assemblaggio, saldatura e smaltatura di semilavorati per la produzione di scaldabagni elettrici e a gas e riassorbirà i lavoratori che rischiavano di perdere l’occupazione dopo che Ariston aveva annunciato la cessazione delle attività nello stabilimento roveretano a partire da giugno 2015. L’intesa, firmata ieri nella sede di Trentino Sviluppo dalla Provincia, dai sindacati confederali, e dalla new.co. Ariston e Gayser, impegna la nuova società al mantenimento degli attuali livelli occupazionali per almeno 5 anni ed è il frutto di una attività coordinata dalla Provincia di Trento e resa possibile anche grazie alla proprietà pubblica del sito industriale, in capo a Trentino Sviluppo.
L’accordo è stato presentato oggi dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, dal presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi, da Walter Albè, direttore Technology & Industrial di Ariston Thermo Spa, da Luca Mezzopera, direttore Human Resources & Organization di Ariston Thermo Spa e da Marco e Gilberto Luppi, titolari della Gayser Group e promotori della nuova iniziativa. Il documento è sottoscritto anche dalle parti sociali rappresentate da Michele Guarda (della Fiom–Cgil) e Paolo Cagol (Fim–Cisl).
«Si tratta di un intervento in parte inedito – ha dichiarato Alessandro Olivi – trattandosi di una sorta di attività sostitutiva preventiva. E’ inutile nasconderselo, avevamo capito da tempo che l’attività monoprodotto che Ariston portava avanti con sempre maggiore fatica nello stabilimento di Rovereto non poteva garantire alcun futuro». Nella nuova azienda si passerà dalla produzione di scaldabagni a gas alla realizzazione di pezzi finiti e singoli componenti utilizzabili per una gamma più vasta di prodotti e quindi con un mercato potenzialmente più vasto e interessante.
Entro il 1° dicembre 2015 è fissata la ripresa dell’attività produttiva, con il conseguente riassorbimento delle 45 unità attualmente impiegate, che nel frattempo, per il periodo di inattività, avranno accesso agli strumenti previsti dagli ammortizzatori sociali. Livelli occupazionali che dovranno essere mantenuti almeno per i primi cinque anni di attività. Per il riavvio delle attività produttive la nuova società prevede di acquistare attrezzature, macchinari e scorte per un ammontare complessivo di 3 milioni di euro. Da parte sua Trentino Sviluppo, proprietaria dell’immobile, investirà 150 mila euro per lavori di adeguamento e ristrutturazione dello stabilimento.