Zandonai, ultimatum della Haydn A rischio la stagione sinfonica

di Nicola Guarnieri - NO

Per la legge dei grandi numeri sono spesucce, per la stagione concertistica di Rovereto si tratta invece di rischiare la cancellazione del prossimo calendario.
Quell'opera che orgogliosamente lancia la città nel firmamento culturale e architettonico del Bel Paese, il teatro Zandonai, nonostante gli oltre 25 milioni di euro spesi per rimetterlo in sesto la parola fine, sui lavori s'intende, sembra non arrivare mai. All'appello, infatti, mancano ancora circa 140 mila euro: bruscolini, rispetto al conto salato di un gioiello del Settecento per il quale sono occorsi quasi tre lustri per la ristrutturazione, ma comunque soldi. E in un periodo in cui i portafogli degli enti pubblici sono tutt'altro che gonfi.
L'ennesimo intervento - l'ultimissimo, assicurano in piazza del Podestà - è però fondamentale per poter ospitare concerti sinfonici. E non è un dettaglio da poco visto che la lungaggine dei lavori è dovuta proprio alla scelta, dopo l'avvio del cantiere, di assicurare lirica e dintorni nel salottino buono di corso Bettini.
Avanti, dunque, con un altro appalto per acquistare una camera acustica, o conchiglia che dir si voglia, con la speranza, più che concreta per altro, di riuscire a reperire un usato sicuro, una conchiglia appunto già impiegata in altri teatri che possa costare molto ma molto meno di 100 mila euro. In caso contrario si dovrà infatti continuare a noleggiarla: circa 30 mila euro all'anno.
I tempi, come di consuetudine, sono ristretti. L'appalto, dunque, sarà veloce. Motivo? La stagione sinfonica 2015-2016 è già scritta nera su bianco sul calendario e rischia di saltare. Il carico da undici, in tal senso, ce l'ha messo l'orchestra leader per antonomasia, la Haydn. La dottoressa Told, infatti, ha «minacciato» via lettera di non presentarsi con i propri musicisti a Rovereto: «Prendiamo atto della mancata disponibilità della camera acustica, la quale è stata a suo tempo assicurata per tutta la stagione dell'Orchestra Haydn, ancorché a noleggio, prospettando per gli anni successivi una soluzione definitiva mediante acquisto. Come si può ben comprendere questa evoluzione pregiudica fortemente le possibilità per l'Orchestra Haydn di garantire una presenza nel teatro di Rovereto in condizioni di standard qualitativo adeguato. La nostra commissione artistica ha confermato che senza camera acustica non vi sono le condizioni perché l'orchestra suoni con la qualità che viene richiesta».
Anche per evitare figure barbine, quindi, meglio mettere mano al portafoglio e sistemare una volta per tutti il teatro Zandonai.
I costi per la conchiglia acustica (una struttura in legno di ciliegio che avvolge da dietro l'orchestra e impedisce la dispersione del suono verso l'alto o dietro le quinte orientando le onde sonore solo in avanti, verso il pubblico) sono stati stimati in massimo 140 mila euro. Ma, come detto, si attende il miglior offerente. «L'acquisto è un obbligo - dicono in coro gli assessori alla cultura Maurizio Tomazzoni e ai lavori pubblici Beppino Graziola - tanto più che si ammortizzano in sei-sette anni. Allo Zandonai serve la camera acustica per via della torre maggiorata. Nessuno, prima di arrivare all'inaugurazione l'anno scorso, ne aveva segnalato l'assenza. C'è però la possibilità di comperare una conchiglia rigenerata pescando nei fondi già stanziati per i costi della ristrutturazione del teatro e dunque senza ricorrere ad ulteriori soldi del Comune».
Insomma, avanti con le spesucce, un ultimo assegno si spera, per poter finalmente dichiarare concluso, operativo e aperto al pubblico con gusto e qualità il tempio della musica non solo di Rovereto ma di tutto il Trentino. In fin dei conti dopo 14 anni di lavori, 500 professionisti coinvolti e 25 milioni di spesa non saranno certo 140 mila euro a relegare lo Zandonai del settecentesco corso Bettini ad un teatro, non ce ne vogliano i diretti interessati che anzi tengono alto il valore della cultura, oratoriale.

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