Luci spente contro il mercatino In via Tartarotti protesta anti-Ztl
Il prossimo 21 novembre il centro storico di Rovereto vedrà l'inaugurazione del mercatino di Natale. L'evento clou del turismo cittadino rischia però di avere come contorno una città «spenta». «Se non riaprono via Tartarotti come ci hanno promesso, tutti i negozi della via ed anche di tante altre parti del centro terranno le luci spente e tappezzeranno le vetrine con cartelli di protesta». Così Paolo Falceri, titolare del negozio di abbigliamento «Clan» e sedicente portavoce dei commercianti di quella fetta di città che ha (o dovrebbe avere) in via Tartarotti la principale via d'accesso.
A venti giorni dall'avvio del Natale dei Popoli, l'amministrazione del sindaco Valduga si trova a dover gestire una partita difficile. Perché se da un lato la promessa di intervenire sulla ztl è stata spesa in campagna elettorale, dall'altro il fronte contrario alla riapertura al traffico è corposo, e ben rappresentato all'interno della stessa maggioranza (vedi l'Adige di ieri). La politica seguita finora di rinviare l'adozione della ztl «flessibile» (sì alle auto dal lunedì al venerdì dalle otto alle venti ed il sabato fino alle 16) ha indispettito parecchio i commercianti, che sotto l'ombrello dell'Unione Commercio e Turismo non arretrano di un centimetro dalla loro richiesta.
«In questi mesi - commenta ancora Falceri - ho avuto continue rassicurazioni da parte dell'assessore al Commercio Ivo Chiesa, ed anche Valduga in campaga elettorale ci ha detto che la via sarebbe stata riaperta. Adesso continuano a rimandare. Che non si può fare perché c'è da organizzare la StrongmanRun, che non si può adesso perché c'è Artingegna... Ma cosa c'entra, mi domando? Sono eventi programmati da tempo, nono sono mica un imprevisto. E comunque ora qual è l'impedimento? Ma ci rendiamo conto che la via sta morendo? Che ci sono negozi, come il Savoia, che danno lavoro a tante persone? Che quando mia moglie è da sola in negozio certe volte si deve chiudere dentro per le brutte facce che girano nella via vuota? Ora basta: ci dicano chiaramente se intendono o no riaprire».
«La posizione dell'Unione sul tema di via Tartarotti è quella di sempre - dichiara Fontanari -. Dopo le rassicurazioni in questo senso che abbiamo ricevuto dall'amministrazione, ci aspettiamo ora che si passi ai fatti». Di opinione opposta invece Confesercenti.
La tensione sulla riapertura al traffico della via è direttamente proporzionale alle condizioni del commercio al dettaglio del centro storico. Una condizione che gli operatori definiscono molto grave. In questo quadro anche la prossima inaugurazione di quello che dovrebbe essere salutato come un miglioramento dei servizi ai cittadini, il camminamento pedonale che collegherà il parcheggio del Follone con Borgo Santa Caterina, viene letta come una possibile minaccia. «Un regalo ai negozi di via Fontana e del nuovo centro commerciale all'ex stazione delle corriere» sottolinea Falceri. Una tesi, questa, fatta propria anche dall'assessore all'Urbanistica Maurizio Tomazzoni, che in seno alla giunta rappresenta l'ala più favorevole alla riapertura di via Tartarotti. «I dati statistici - argomenta - dicono chiaramente che alla folla in movimento non fai fare curve ad angoli retti. Appena sbuchi in borgo Santa Caterina dal Follone vedi lo spigolo del complesso dell'ex stazione corriere. La gente sarà naturalmente portata a continuare in linea dritta». Isolando di fatto, quindi, ancora di più il centro storico.