Vinta la battaglia, via le slot dal bar
La titolare del Caffè Sport ha vinto la sua battaglia. Il sindaco di Rovereto: un esempio da seguire
«Finalmente abbiamo ritrovato la nostra tranquillità»: Giuseppina Bruseghini e la figlia Sara Pezzato sono sollevate ora che finalmente si sono liberate delle slot machine che avevano nel loro bar, Il Caffè Sport in piazza Filzi a Borgo Sacco. Un lieto fine inaspettato dopo che le due donne ci avevano provato in tutte le maniere ad eliminare le slot machine, dopo l'ultimo furto con scasso avvenuto il 20 ottobre scorso. «Ricordo ancora quegli attimi - commenta Giuseppina - ero spaventata a morte, non riuscivo neanche a muovermi: altre volte eravamo stati derubati, ma era la prima volta che vedevo proprio i malviventi. Un'esperienza che non auguro a nessuno».
All'indomani del furto, la decisione dunque di togliere le macchinette mangiasoldi così da scoraggiare altri assalti, si era però infranta contro il contratto in atto, che prevedeva di mantenere le slot fino a marzo 2016. «Non so bene cosa accadrà ora - commenta la titolare del Caffè Sport - perché non mi hanno parlato di penali: so solo che lunedì sono venuti qui senza alcun preavviso, e si sono portati via le macchinette». Era da tempo che, comunque, le slot non davano quel gettito in più che all'inizio aveva fatto la loro fortuna: «Da un paio d'anni - prosegue Bruseghini - la gente qui da me gioca di meno, un po' perché preferisce rifugiarsi nei locali con salette appartate, un po' perché si parla molto del problema di chi non si sa controllare, e in un giorno fa fuori tutti i soldi di un mese, e poi fa la fame».
«Siamo contenti di come sia andata a finire - commenta il sindaco Valduga - perché la signora era terrorizzata. Certo, il comune si impegnerà a fare il possibile per disincentivare l'uso delle slot, non solo per questi episodi, pure preoccupanti, ma per la rovina a cui portano, un fenomento che per certi versi allarma ancora di più: dobbiamo progressivamente disincentivare la presenza delle slot e poi eliminarle del tutto».
Soddisfazione per come è andata la faccenda, viene espressa anche da Marco Fontanari, Confcommercio: «Siamo molto contenti perchè sia stata risolta questa situazione che turbava la nostra associata, è stato un atto di responsabilità da parte del gestore. Dispiace però che la decisione di togliere le slot sia dovuta ad un atto criminoso piuttosto che a una strategia imprenditoriale». Fontanari è preoccupato: «Questo non deve far dimenticare che il numero di furti continua ad aumentare e siamo di fronte ad un problema di sicurezza. Le forze dell'ordine ci sono: bisogna capire se siano a sufficienza. È ora di finirla con il finto buonismo, e se le leggi non vanno bene perché non tutelano abbastanza i cittadini e le imprese, allora vanno cambiate».
Quanto al togliere le slot, Fontanari prende le distanze: «Va discusso con le associazioni di categoria; non è giusto toglierle, ma trovare un giusto compromesso. Chi ci va è maggiorenne e libero, e poi è lo Stato per primo che promuove il "Gratta e vinci"».