Rovereto si è fermata per dare l'ultimo saluto al direttore della cooperativa sociale Punto d'Approdo

Giuseppe Piamarta, 52 anni non ancora compiuti, se n'è andato nella notte tra sabato e domenica, a casa sua, accanto alla moglie e ai figli

Non è voluto mancare nessuno, questo pomeriggio, a stringersi intorno alla famiglia per l'ultimo saluto a Giuseppe Piamarta, il 51enne strappato alla vita da una malattia degenerativa. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Caterina saranno celebrati i funerali e poi la salma sarà traslata nel cimitero di Borgo Sacco.

Già ieri sera la chiesa del Borgo è stata affollata da tantissimi amici e conoscenti del direttore della cooperativa sociale Punto d'Approdo per la messa in suffragio e la recita del rosario. Santa Caterina, d'altro canto, è la parrocchia dove Beppe è cresciuto, si è formato e ha deciso di spendere la sua vita per gli altri. C'erano soprattutto i colleghi che sabato mattina sono arrivati uno ad uno, attirati da un richiamo silenzioso e non concordato alimentato solo dall'affetto e dalla stima. Si sono trovati così, senza saperlo, tutti insieme in via Valbusa, alla sede del Punto d'Approdo. Non era giornata di lavoro ma qualcosa li ha portati lì, con gli occhi velati dalle lacrime trattenute a stento e il pensiero che dopo aver girovagato per ogni anfratto dell'universo ideale li ha condotti alla cooperativa dove operano.

Per tutti è stato un abbraccio spontaneo all'amico, al collega, al capo strappato alla vita troppo in fretta. Giuseppe Piamarta, 52 anni non ancora compiuti, se n'è andato nella notte tra sabato e domenica, a casa sua, accanto alla moglie e ai figli, anche l'ultimo adottato arrivato a Borgo Sacco dalla lontana Cina. Fino a poche ore prima aveva lavorato, come al solito. Poi la malattia, una brutta malattia, se l'è portato via in silenzio. A quel male, però, aveva opposto resistenza.

Le parole di Beppe

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