Due galline senza testa sulle tombe di Lizzana
La macabra scoperta lunedì. Si cerca il responsabile
Due galline con la testa e le zampe mozzate rinchiuse in altrettanti sacchetti di carta ed appoggiate su due tombe distinte all’interno del cimitero di Lizzana. La sconcertante scoperta è stata fatta lunedì scorso da uno dei custodi del camposanto ed ora lascia un’alone di mistero, ed anche di inquietudine, intorno ad un gesto che risulta comunque difficile da interpretare. Esistono gli estremi comunque perché si configuri come un reato di vilipendio alla memoria dei defunti.
Non è mai accuduto prima o almeno non se ne è mai avuto notizia in città. Eppure la prima cosa che corre alla mente è quella che si tratti di un avvertimento, di una minaccia. Depositare il corpo senza vita di un animale o una parte di questo davanti ad una casa o in un luogo simbolico, di solito, è sinonimo di questo. Ma farlo in un cimitero, davanti a due lapidi che sembrano non avere nulla in comune tra di loro, appare senza senso. Una delle tombe interessate appartiene ad una persona scomparsa una cinquantina d’anni fa, che ormai non ha parenti prossimi in zona. L’altra invece è di una persona morta soltanto alcuni anni fa, che non ha niente a che fare con la prima. Entrambe non sembrano legate a fatti o motivi tali da «giustificare» - passate il termine - un simile gesto.
L’altra ipotesi che emerge cercando di dare un senso a quanto accaduto è la pratica dei riti esoterici: nei rituali che vengono esercitati nell’ambito di dottrine solitamente segrete la carcassa di un animale potrebbe avere un significato particolare. Di solito però prendono forma nella cornice del buio della notte, mentre è certo che i due sacchetti contenenti le galline morte siano stati depositati sulle tombe in pieno giorno. Nel pomeriggio, per la precisione. Il custode infatti ha notato quei due «pacchetti» nei suoi consueti controlli prima di sera, mentre durante il giro tra le tombe che aveva effettuato nel primo pomeriggio era risultato tutto in regola.
Il mistero s’infittisce, dunque. Qualunque scenario si provi ad immaginare, sembra non avere un filo logico. A cominciare dall’idea che qualcuno si sia voluto sbarazzare di quei due corpi: perché portarli al cimitero allora, correndo il rischio di essere notati? Perché appoggiarli su due diverse lapidi? Perchè privarli di testa e zampe? Di certo se si tratta di uno scherzo è indubbiamente di cattivo gusto. Esiste anche la possibilità - ed a chiarire questo aspetto saranno le analisi condotte dall’istituto zooprofilattico di Trento - che le due galline, di una specie non comune, fossero malate. In quel caso si apre’un altra strada nel labirinto delle ipotesi in cui sembra essere rinchiuso questo caso. Qualche indizio utile a capire quanto meno chi si nasconde dietro questo gesto potrebbe arrivare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del cimitero di Lizzana. Almeno per il momento pare che dal video che si riferisce alla giornata del ritrovamento non sia emerso niente di particolare. Va detto però che l’obiettivo della telecamere non riprende quell’angolo di camposanto dove sono stati lasciati i due sacchetti di carta contenenti le galline. Forse non è un caso neppure questo, è possibile che ci ha agito abbia calcolato ogni dettaglio.