Da oggi a Rovereto il parto in acqua

Ieri l'inaugurazione ufficiale del nuovo blocco al Santa Maria del Carmine

di Luisa Pizzini

La primavera all'ospedale di Rovereto, quest'anno, porta con sé molte importanti ed attese novità: da oggi infatti, 21 marzo 2017, al Santa Maria del Carmine di Rovereto le donne possono partorire anche in acqua. E comunque avranno a disposizione tre nuove sale sullo stesso piano del reparto di ostetricia e ginecologia. Il blocco è dotato di tre stanze travaglio – parto – post partum, locale infermieri, attesa papà e locali tecnici. Ciascuna sala parto ha un nome: la sala Artemide, dea greca invocata dalle donne al momento del parto, la sala Iside che nella mitologia egizia era la dea della fertilità e della maternità e infine la sala Ilizia dedicata alla dea, invocata dagli antichi Greci come protettrice delle doglie del parto. Il blocco operatorio di ostetricia (per emergenze ostetriche) è dotato di una sala operatoria, una sala preparazione/risveglio e locali di supporto. Vi si trovano poi un’area osservazione post – parto, un’area ambulatoriale per esterni, spazi amministrativi con studi medici e segreteria.

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Rovereto si conferma il secondo punto nascita della provincia con 1.223 nati nel 2016 – (270 nati in più dell’anno precedente) e 225 nati fino al 15 marzo 2017. L’intervento ha un valore di circa 4 milioni e 200 mila euro comprensivo di arredi e attrezzature. Fabrizio Taddei, direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia, ieri durante l'inaugurazione ufficiale che a portato al settimo piano dell'ospedale cittadino i vertici dell'Azienda sanitaria e l'asessore Luca Zeni, ha ringraziato tutte le persone che hanno lavorato per rendere operativa questa nuova area e i colleghi della rianimazione e della pediatria, con i quali sono stati condivisi i percorsi organizzativi di presa in carico delle mamme. «Prima della ristrutturazione – ha spiegato – le sale parto erano ubicate al sesto piano, le degenze al settimo piano e in caso di complicanze nel corso del parto, le pazienti dovevano essere trasferite al blocco operatorio al secondo piano. Il personale medico e ostetrico ora potrà gestire le varie attività al settimo piano con grande vantaggio in termini di sicurezza per le madri e per i loro bambini. I lavori effettuati hanno permesso di migliorare la logistica tra l’area degenze e il blocco parto, ottimizzare le condizioni di sicurezza durante le emergenze ostetriche realizzando una sala operatoria dedicata attigua al blocco parto, oltre ad adeguare ai requisiti minimi strutturali e tecnologici i blocchi operatorio e parto. Qui lavorano oltre a me 12 medici, 35 ostetriche, 13 Oss e un’infermiera».

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