Parto indolore è realtà al S. Maria di Rovereto
Il parto indolore, tanto invocato ed atteso dalle donne che si rivolgono all'ospedale di Rovereto, ora è realtà. L'Azienda provinciale per i servizi sanitari aveva promesso che l'avrebbe attivato anche al Santa Maria del Carmine, nei mesi scorsi aveva annunciato che la pratica avrebbe preso il via con l'inizio del 2018 ed è stata di parola. L'8 gennaio scorso è diventato operativo il protocollo messo a punto dai reparti di ostetricia e di anestesia dello stesso ospedale, che in stretta collaborazione garantiscono il parto analgesia, ossia quella pratica che consente un parto naturale senza dolore, a tutte le donne che decidono di far nascere i propri bambini qui.
Che ci fosse una grande attesa per questo servizio che il reparto di ostetricia ora offre alle mamme si era capito sia dal gran parlare che se ne è fatto in passato, sia dalla richiesta che viene fatta in questi primi giorni di attivazione. Ma ci è voluto del tempo perché le intenzioni dell'Azienda sanitaria prendessero forma, proprio perché non stiamo parlando di una semplice iniezione che toglie il dolore ma di una procedura più complessa che deve essere pensata ed organizzata in tutte le sue variabili. Serviva un adeguato stanziamento di risorse ed un'attenta preparazione che in questi mesi è stata portata avanti di pari passo dai professionisti dei reparti di ostetricia ed anestesia, coordinati nel loro lavoro dai rispettivi primari: il dottor Fabrizio Taddei ed il dottor Giovanni Pedrotti.
Innanzitutto per poter garantire il parto analgesia a tutte le donne che vogliono e possono partorire in questo modo è necessaria la presenza di un medico anestesista 24 ore su 24. Non essendoci un surplus di questi medici all'interno dell'ospedale, l'Azienda ha dovuto adeguare l'organico per poter dare avvio al nuovo servizio. Un lungo lavoro è stato fatto anche sulla formazione delle diverse figure professionali che assistono la donna durante il travaglio ed il parto. Esiste inoltre una procedura dettagliata per poter eseguire i due diversi tipi di analgesia che sono disponibili a Rovereto. A seconda delle esigenze può essere praticata l'analgesia spinale, che consiste in un'unica somministrazione attraverso un'iniezione profonda nella zona lombare, oppure quella epidurale, attraverso un piccolo catetere più in superficie che consente di somministrare più dosaggi. Rispondono, come detto, ad esigenze diverse.
I colloqui e le visite che vengono fatte durante la gravidanza aiutano a capire la procedura dell'analgesia. E spiegano, ad esempio, che non si può fare quando la donna ha problemi di coagulazione del sangue oppure, cosa che non tutti sanno, se ha dei tatuaggi nella zona di puntura. Quando è possibile invece è un valido aiuto per controllare il dolore sia nella fase di travaglio che durante il parto, mentre lascia inalterata la sensibilità delle donna che avverte le contrazioni ed i movimenti senza però la componente del dolore.
A Rovereto prima di quest'anno l'analgesia veniva proposta solo in alcuni casi alle mamme, mentre da un mese a questa parte è alla portata di tutte le partorienti. E pare che a richiederla al Santa Maria del Carmine siano già state in tante, confermando di fatto l'interesse e l'attesa per questa procedura.