Cuore sotto controllo fino a New York
Succede con l'ambulatorio di telecardiologia al Santa Maria del Carmine
Quando, nel novembre del 2016, l’ambulatorio di telecardiologia del Santa Maria del Carmine di Rovereto è stato riconosciuto come servizio dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari il primario del reparto, il dottor Maurizio Del Greco, aveva spiegato bene i vantaggi di poter controllare a distanza tutti i pazienti dotati di defibrillatori impiantabili, pace-maker e dispositivi che gestiscono gli scompensi cardiaci o le aritmie. Avere questi dispositivi collegati via web con l’ospedale offre infatti la possibilità di effettuare un monitoraggio costante del cuore, di raccogliere molte più informazioni dalle apparecchiature ma, allo stesso tempo, anche di risparmiare controlli in ospedale ai pazienti riducendo quindi anche le liste d’attesa.
Quello che non era facile immaginare, allora, era che questo tipo di servizio potesse addirittura abbattere le frontiere. Letteralmente, perché dei 1629 pazienti che vengono seguiti in questo modo, 134 vivono fuori dal Trentino ed altri tre risiedono all’estero. Uno si trova a Londra, l’altro in Germania ed il terzo addirittura a New York. La squadra dedicata alla telecardiologia al Santa Maria del Carmine può dunque controllare il battito del cuore di un paziente che si trova dall’altra parte del mondo, in America.È lo stesso principio per cui un paziente della val di Sole, per esempio, viene controllato a distanza dall’ambulatorio di Rovereto ed eventualmente dirottato all’ospedale di Cles, al quale vengono fornite tutte le informazioni necessarie, in caso di emergenza. Solo che traslare tutto questo oltreoceano, pensare che dal Santa Maria del Carmine medici ed infermieri possono «sentire» il battito di un paziente che sta a New York ha davvero dell’avveniristico. Ed invece, a Rovereto, è realtà.
A due anni dall’attivazione dell’ambulatorio di telecardiologia, che ha in cura pazienti dell’età media di 75,7 anni e per il 65,3% di genere maschile, conta 765 pazienti della Vallagarina, 253 della zona Alto Garda e Ledro e 168 della Valle dell’Adige. Il gruppo più numeroso poi, in questa classifica stilata per le zone di residenza, è quello dei pazienti di fuori provincia: attualmente sono 137 (compresi i tre all’estero). Seguono 132 persone della val di Non, 53 della val di Sole, 43 delle Giudicarie e via dicendo. Ogni giorno l’equipe dell’ambulatorio gestisce 80 trasmissioni: sono dati che arrivano attraverso i dispositivi per segnalare le anomalie. In un anno sono all’incirca 20 mila. Oltre all’elettrofisiologo, un cardiologo che si occupa di aritmie e che dedica dalla mezz’ora all’ora ogni giorno per controllare le trasmissioni che arrivano, la squadra ormai collaudata è formata da Giancarlo Tomasi, infermiere responsabile dell’ambulatorio e da Francesco Triglione, tecnico perfusionista che ha vinto una borsa di studio della durata di un anno. Il dottor Massimiliano Maines è invece il responsabile medico del progetto.