Lampioni efficienti, arriva il consulente
Consumi, inquinamento, allarme sociale, disagi. Non è la fotografia di una società italiana a ridosso del 2020 ma quella delle fonti luminose che tengono acceso un centro abitato. E che, proprio per ovviare a questi inconvenienti, devono essere rimesse a nuovo. Certo, servono investimenti e tanti soldi (a Rovereto per sistemare al meglio tutti i punti luce si dovrebbero spendere 6,5 milioni di euro) e per questo il Comune ha varato il Pric, il Piano regolatore dell’illuminazione. Che, a regime, consentirà di tagliare la spesa del 60,40%.
Gli impianti della città della quercia sono generalmente buoni anche se, stando ai parametri di eccellenza in fatto di risparmio ed efficienza, il 42% dei fari urbani (sono 6.811 in tutto) sarebbero da sostituire. Ma il Pric non si limita a sostituire le lampadine con i led per pagare meno la corrente ed evitare fastidioso inquinamento, ma stabilisce anche quali e quanti lampioni sono da cambiare per renderli organici all’arredamento della città, con pali raffinati nei centri storici e un po’ più spartani in periferia. Altro accorgimento è rendere più buie le aree meno frequentate di notte - come la zona industriale - e illuminare maggiormente le piante e i luoghi della socializzazione per riportare la gente fuori casa. Insomma, la partita è di quelle grosse, sia economicamente che urbanisticamente.
Il consiglio comunale ha deliberato di aderire alla convenzione «Servizio Luce 3» che ha affidato la gestione della luce al Consorzio stabile Energie locali di Brescia. Per sincerarsi che il gestore svolga a dovere il proprio lavoro e che, in estrema sintesi, provveda a mantenere efficienti gli impianti di illuminazione pubblica e ridurre, oltre all’inquinamento, anche lo spreco energetico gravando meno sulle casse comunali, palazzo Pretorio ha istituito uno staff diretto dall’ingegner Andrea Larcher affiancato dall’ingegner Omar Consolini, entrambi risorse interne. L’amministrazione, però, si è accorta che per completare il gruppo misto serve un terzo membro, un vicedirettore che, per stessa ammissione del Comune, non si può pescare da dentro gli uffici municipali perché sono oberati di lavoro. Avanti, dunque, con un’altra consulenza esterna e la scelta è ricaduta sull’ingegner Ivo Zancarli della Grafica Light di Arco. Il professionista percepirà 55 mila euro in quattro anni per cercare di sollecitare la spending review della luce pubblica.