Rovereto, si va al referendum per i Lavini di Marco
Il Comitato dei garanti dei referendum comunali ha consegnato il responso definitivo sulla richiesta di ammissibilità dei tre referendum proposi dal comitato promotore, a Rovereto: riqualificazione Parco alla Pista ed ampliamento campo tennis, riqualificazione viale Trento e campo da golf nell’area dei Lavini di Marco. Bocciati due su tre. I roveretani potranno esprimersi, qualora il referendum sia alla fine davvero indetto, solo sul destino dei Lavini di Marco. «Occorre ringraziare il lavoro dei garanti dello statuto - dichiara il consigliere M5s Paolo Vergnano a nome del comitato -.che hanno lavorato nel più stretto riserbo».
«Un commento politico si impone: la motivazione di tale bocciatura è nei tempi e nelle scelte politiche. Il comitato dei garanti si è trovato di fronte tre quesiti referendari depositati il primo dicembre 2017, e alcune delibere che ne avrebbero modificato gli assetti approvate dopo il deposito. La giunta ha deliberatamente scelto di iniziare dai lavori che sarebbero stati oggetto di decisione popolare».
«Ma esiste anche un altro soggetto - sottolinea Vergnano - che deve prendersi le proprie responsabilità. Al comitato «Salviamo gli alberi di viale Trento” proposi di depositare il quesito referendario il 27 settembre in una assemblea pubblica. Risposero di preferire la lotta non violenta agli atti amministrativi (salvo poi accorgersi che questi avrebbero potuto avere effetto e correre ai ripari con un ricorso al presidente della Repubblica che arriverà tra due anni e quindi inutilmente). La portavoce del comitato affermò di non credere nel referendum. Tale negazione ha chiaramente allungato i tempi. Se ci fosse stato da parte loro l’ok alla proposta referendaria oggi ci staremmo apprestando a votare con la giunta sotto la spada di damocle di una consultazione popolare che avrebbe potuto sovvertire le decisioni. Spesso i tempi vanno colti al volo e io, in quanto proponente, mi rammarico di aver ascoltato colei che aveva assunto il compito di difendere con ogni mezzo disponibile il verde del Viale. Ma un referendum rimane - considera Vergnano - ed è quello che permetterà ai cittadini roveretani di decidere se rendere i Lavini nella loro totalità una “riserva comunale”. Allontanando di fatto ogni tipo di speculazione edilizia, pubblica o privata, difendendo realmente il verde pubblico e il polmone forestale che difende l’abitato di Marco e accoglie aree storiche, archeologiche e letterarie importantissime. Invito i cittadini a recarsi presso gli uffici comunali e i gazebo del comitato promotore per dare la propria adesione. Sono necessarie oltre 1800 firme per permettere la votazione».