Studiate rane e testuggini: sono capaci di contare
Rane, lucertole e testuggini. Non saranno gli animali modello per la ricerca scientifica, ma a Sperimentarea, l’oasi didattica della Fondazione Museo Civico al Bosco della Città di Rovereto i comportamenti e le abilità cognitive di anfibi e rettili, per molti versi così simili a quelli umani, sono studiati da giovani studenti e ricercatori.
In collaborazione con il Laboratorio di cognizione animale e neuroscienze (Acn Lab) del Cimec, la Fondazione Museo Civico sta infatti conducendo una serie di osservazioni su queste specie, i cui risultati sono stati pubblicati su rinomate riviste scientifiche internazionali. È di pochissimi giorni fa la pubblicazione di un nuovissimo articolo dal titolo «Born to be asocial: newly-hatched tortoises spontaneously avoid unfamiliar individuals (Nate per essere asociali: le testuggini neonate evitano spontaneamente individui estranei)» sull’importante rivista scientifica britannica Animal Behaviour.
«Dagli studi condotti - spiega Gionata Stancher, responsabile della sezione zoologia e coordinatore della ricerca del Museo di largo S. Caterina - emerge che le testuggini si sanno riconoscere individualmente, esattamente come facciamo noi. Ma anche le rane sono state protagoniste di studi congiunti dei due enti: dalle ricerche effettuate si è potuto dimostrare che le rane sono in grado di discriminare tra quantità diverse, sanno “contare” con limiti simili a quelli dei bambini di pochi mesi. Grazie a studi come questi stiamo cominciando a capire che le abilità cognitive di base sono comuni alla specie umana e alle altre specie animali, e dunque comparse molto, molto anticamente».
Il lavoro di ricerca, che ha visto coinvolti, oltre ai ricercatori delle rispettive istituzioni, anche laureandi delle università di Trento e Padova e studenti dell’alternanza scuola-lavoro, ha permesso loro di vivere un’esperienza formativa nel cuore della ricerca scientifica contemporanea di uno dei settori di maggiore sviluppo degli ultimi decenni: le neuroscienze.
Una realtà, quella di Sperimentarea, dove sta fiorendo una vera e propria cittadella della ricerca naturalistica.
«Le testuggini che ospitiamo, circa un’ottantina - racconta Stancher - sono state salvate dal commercio illegale o da situazioni di maltrattamento e portate qui dalla forestale, mentre lucertole e rane sono specie locali che studiamo e poi rilasciamo in natura. Si tratta di animali insoliti, spesso trascurati dal mondo della ricerca scientifica, ma molto più ricchi dal punto di vista cognitivo di quanto ti aspetteresti. Studiare le percezioni sensorali e le abilità cognitive di anfibi e rettili - i cosiddetti “«vertebrati basali”, cioè i primi ad aver fatto la loro comparsa - è molto importante: i loro cervelli e comportamenti possono fornire infatti testimonianze di come tutto è iniziato, ben prima che venisse poi ereditato dalla specie umana».
Ogni venerdì, alle 18 presso la sede del Museo, da mesi sono in programma appuntamenti con la zoologia, un ciclo di incontri promosso da Fondazione Museo Civico di Rovereto e Cimec. L’ultimo del calendario prima della pausa estivo ha avuto come titolo «Animali nel mirino: la percezione in fotografia naturalistica». Ospite della serata è stato Nicola Destefano, uno dei più seguiti wildlife photografer italiani, chiamato ad approfondire il tema della percezione nella fotografia naturalistica, sia del fotografo che del soggetto fotografato - in questo caso l’animale - nei confronti del fotografo. Si è parlato anche di bufale e fake-photography e della percezione dei fruitori delle immagini di natura. Insomma, la Natura, e in special modo gli animali, hanno molto da insegnare all’uomo e, aspetto assai curioso, hanno similitudini impensate e impensabili.