Rovereto, cade mentre fa «parkour»: finisce all'ospedale
Se c'è una cosa spettacolare da vedere è il parkour: evoluzioni su teatri «naturali» cittadini, un modo diverso d vivere gli spazi, una pratica a metà tra lo spettacolo e lo sport. E chiunque lo guardi, almeno in qualche momento capita di trattenere il fiato, pensando alle evoluzioni e ai pur calcolati rischi. Di sicuro hanno trattenuto il fiato coloro che venerdì stavano con il naso all'insù. Perché tutti hanno vissuto una grande preoccupazione venerdì sera alla festa Formirock, organizzata dal Labortorio sociale Le Formichine: un evento che univa appunto l'aspetto spettacolare del parcour alla riflessione politica e sociale.
Durante un'esibizione di parkour l'atleta palestinese Abdallah Inshasi ha riportato un grave trauma da caduta. L'atleta dopo un'evoluzione in aria è rimasto bloccato al suolo. Subito si è capito che la situazione poteva essere critica malgrado Abdallah fosse cosciente, ed immediatamente - com'è sempre necessario fare in questi casi - è stato interessato il 112. L'autoambulanza è arrivata dopo alcuni minuti, nei quali l'atleta è stato soccorso da una paramedica e dai presenti. I soccorritori sono quindi intervenuti mettendo ulteriormente in sicurezza il ragazzo tramite collare e flebo. Dopo alcune decine di minuti, fra l'apprensione di tutti i presenti, Abdallah è stato caricato sulla barella per essere trasferito, tramite autoambulanza, all'ospedale di Rovereto, e da lì con l'elisoccorso al Santa Chiara di Trento, dove è stato sottoposto nella notte e nella mattina del giorno dopo a un'operazione, per ridurre i traumi.
Abdallah Inshasi è fondatore del Gaza Parkour Team. Ha presentato giovedì 7 giugno al Parco del Brione le attività del gruppo assieme a Natural Style Rovereto. Alla dimostrazione è seguito un dialogo con Meri Calvelli (cooperante in Palestina per l'associazione cooperazione e solidarietà) e il filmmaker roveretano Emanuele Gerosa, che sta realizzando un documentario sul progetto. Nell'incontro è stata raccontata l'esperienza del fare parkour fra le macerie nella striscia di Gaza come pratica di "riappropriazione di un territorio che è una prigione a cielo aperto". Inshasi è in Italia dal 2013 per un progetto di scambio internazionale e attualmente è impossibilitato per ragioni politiche al rientro in Palestina.