Sgarbi spiazza tutti: «Porterò Chagall al Mart»
Rovereto si prepara ad un’estate di grandi eventi artistici, ad una sorta di rivoluzione copernicana nel segno della pittura. Lo ha ribadito il presidente del Mart Vittorio Sgarbi che, a margine della presentazione di un’iniziativa in Valsugana (la nascita della “Casa delle Arti Eugenio Prati”) ha annunciato, oltre alla prestigiosa mostra su Caravaggio di giugno, addirittura una mostra su Chagall a partire dal 20 di luglio e una mostra ancora più «popolare e sexy» per ottobre, una vera «bomba atomica». «Voglio far venire a Rovereto un milione di visitatori» sostiene il vulcanico critico d’arte, nonché politico, nonché instancabile promotore delle arti e della cultura.
La mostra su Chagall sarà però il pezzo forte dell’estate roveretana: «Mi dicono - riprende Sgarbi - che qui in Trentino per sapere se i musei hanno visitatori, si deve guardare il cielo: se piove, allora c’è afflusso. Io voglio cambiare tutto questo. Voglio che la gente venga a visitare il Mart a prescindere da quello che accade in cielo». E riprende: «L’anno scorso ho fatto una scommessa a Milano ed ho voluto portare “La bella estate”, proprio per dimostrare che ormai non è vero che le grandi città si svuotano: chi resta ha voglia di partecipare, visitare. Ed io ho fatto 500mila visitatori. Qui in Trentino è il contrario: mentre i trentini vanno al mare, viene qui mezzo mondo. Ecco, l’idea è che questo mezzo mondo sia interessato alle mostre del Mart. Si tratta di una sfida speculare a quella di Milano, portata avanti su presupposti opposti».
Sui dettagli della mostra su Chagall, ancora non ci sono notizie, ma «identità e percorso espositivo» sarebbero già al centro dell’organizzazione, «portata avanti - spiega Sgarbi - con la collaborazione dei russi e della Fondazione Chagall». Ma è solo l’inizio. E il presidente del Mart, con la consueta intonazione provocatoria, rilancia: «In autunno ci sarà al Mart una mostra molto popolare ed estremamente sexy, il massimo del massimo, la più bella mostra del mondo: al confronto, quella di Chagall sarà considerata una scelta per le élite».
E così, in un caleidoscopio di annunci e provocazioni, Rovereto potrebbe ritrovare la sua identità culturale, un’idea precisa che potrebbe creare enorme interesse tra le categorie economiche della città, dagli albergatori ai commercianti, dai ristoratori gli universitari, ai turisti in transito. Un volano che, se ben gestito, potrebbe coinvolgere tutta la provincia. Il tutto non esente da continue polemiche, contrasti a distanza e minacce di interrogazioni parlamentari. Mentre il «geografo» Franco Panizza, fortemente voluto da Sgarbi, lavora alla «delocazione» dell’arte. «Sto sempre in piedi - chiosa Sgarbi - perché la mia scrivania è occupata militarmente da Panizza».
Da parte sua il direttore del Mart Gianfranco Maraniello, costantemente tirato in causa, prende le distanze, in un gioco delle parti in cui, in verità, c’è ancora tutto da giocare.