Aree verdi da pulire contro il Covid
Al verde pubblico ci si tiene parecchio, almeno a Rovereto. Perché al di là del decoro e del senso estetico che una città che vuole essere turistica non può certo ignorare, quello che più preme al Comune è la fruibilità degli spazi naturali che albergano in città, sia in centro che in periferia.
«Le aree verdi costituiscono uno degli elementi cardine della realtà cittadina, nel quale la popolazione roveretana ripone una forte predilezione. - ricordano, non a caso, a palazzo Pretorio - Preme ricordare come tali aree rivestono un importante ruolo sia da un punto di vista naturalistico che funzionale e ricreativo. Tali contesti naturali garantiscono la propria fruibilità alle persone fin dalla più giovane età. Il decoro e la cura rappresentano indubbiamente doveri ai quali l'amministrazione comunale non può sottrarsi. Particolare riguardo dovrà essere posto specialmente nel presente periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19: le aree dei parchi e dei giardini vengono infatti utilizzate anche dalle istituzioni scolastiche quali spazi per la didattica o l'attività motoria».
Insomma, svago ma anche esigenza formativa durante la pandemia per garantire lezioni all'aperto e dunque potenzialmente lontane dal contagio. Anche per questo, quindi, è necessario mantenere linde e sicure queste zone, affidandone la cura ad aziende esterne specializzate. E il Comune, all'uopo, ha staccato due assegni per un totale di 83mila euro. Soldi che garantiranno la manutenzione e la pulizia fino all'inizio di primavera, poi si farà un'altra gara.
Per agevolare gli interventi il patrimonio verde - che è notevole, considerando che occupa 151.206 metri quadrati - è stato suddiviso in 78 aree che rientrano in due lotti da gestire autonomamente. In centro lavorerà la cooperativa «Il Gabbiano» che si occuperà delle 46 oasi (97.275 metri quadrati) mentre i 32 spazi in periferia (per un totale di 99.626 metri) saranno affidati alla cooperativa «La Sfera».
Parallelamente all'aggiudicatario di ogni lotto potranno essere richiesti degli interventi di miglioramento del manto erboso, degli impianti di irrigazione, della cura di cespugli e alberi dietro un ulteriore compenso di 10mila euro.
L'amministrazione, dunque, gioca il jolly sulle aree verdi. Tant'è che ribadisce il concetto in maniera formale: «Questo servizio è da considerarsi una vera e propria obbligazione di risultato e non già di mezzi. Significa imporre il permanere, all'interno degli spazi pubblici, di condizioni di elevata qualità fruitiva e in generale di assoluta pulizia e mantenimento degli spazi in condizioni ineccepibili. Prioritario è il concetto di qualità garantita e percepita nei vari spazi verdi che dovrà essere perseguita anche con degli incrementi di attività rispetto a quanto riportato nei vari elaborati».
Il criterio di aggiudicazione utilizzato dal Comune è stato in primo luogo quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa ma con un punto fermo fondamentale: il costo della manodopera deve essere superiore al 50% dell'importo totale del contratto.
«In una società mobile ed alquanto frenetica come quella attuale, - ribadiscono in piazza del Podestà - potersi permettere dei momenti di relax in decorose aree verdi ben tenute induce un plusvalore ed un miglioramento della qualità della vita ad abitanti e turisti».