Insultato e minacciato un giovane gay di Rovereto, scatta la querela per minacce aggravate
In un tranquillo pomeriggio il vicino di casa parte con epiteti come “frocio”, poi le intimidazioni: ti distruggo. Il ragazzo e il compagno, impauriti, hanno chiamato i carabinieri
ROVERETO. Giovedì 11 marzo, pomeriggio. In una zona centrale di Rovereto, un giovane sta lavorando in casa sua alla riparazione di un mobile. Ad un certo punto fa una pausa e fuma una sigaretta affacciato alla finestra.
Un signore si affaccia sul balcone della casa di fronte, comincia a dire frasi come «Che c... guardi!». Poi passa agli insulti: «Frocio. Froci». Va avanti per un pezzo anche se il giovane risponde solo con un «Basta, piantala. Cosa hai che non ci conosciamo nemmeno».
Il signore della casa di fronte invece, sotto lo sguardo un po' allibito di operai al lavoro e passanti, rincara la dose e passa alle minacce: ficcati il mobile nel c..., scendi di sotto, se ti trovo in strada ti spacco i denti, ho un video ti distruggo. Tenta perfino di sputare e di lanciare un vaso. Il giovane, che era stato nel frattempo raggiunto dal suo compagno, si allontana dalla finestra sconvolto e anche impaurito per una possibile aggressione. Chiama i Carabinieri. Poco dopo arrivano i militi della caserma di Avio che mettono fine alla piazzata.
Nei giorni seguenti il giovane insultato e minacciato prende contatto con l'Arcigay, l'associazione che si batte per la parità dei diritti e contro le discriminazioni verso le persone gay, lesbiche, transgender, e si fa consigliare anche a livello legale. Martedì 16 marzo va alla stazione dei Carabinieri di Rovereto e sporge denuncia contro il dirimpettaio per minacce aggravate. Le circostanze aggravanti sono quelle previste dall'articolo 604 ter del codice penale in caso di reati commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso.
«Siamo due ragazzi originari di Bergamo - raccolta il giovane - Da due anni, in cerca di una casa propria e di una nuova vita, ci siamo trasferiti a Rovereto. In tutto questo tempo non ci era mai capitata una cosa del genere». I due giovani sono fidanzati. «Abbiamo il pieno appoggio dei nostri genitori. Cerchiamo di essere riservati, non ci teniamo per mano camminando per strada, non ci diamo baci in pubblico. Ci è capitato solo una volta che hanno chiesto se eravamo congiunti per sederci allo stesso tavolo».
«L'11 marzo però - afferma il giovane - le nostre giornate sono cambiate tutto d'un tratto. La tua vita che sembrava serena cambia improvvisamente. Non ti senti sicuro ad andare a prendere le pizze da solo, a fare la spesa da solo e persino a buttare l'immondizia da solo». La persona che ha proferito le minacce ha poi, con i Carabinieri, continuato ad affermare di avere un video nel quale si vede la coppia di ragazzi in atteggiamenti intimi di fronte alla finestra. «Cosa potrebbe aver visto ? - si chiede il giovane - Che guardo la tv o che lavo i piatti? O forse che coloro, dipingo o restauro mobili? Al massimo può aver visto che abbracciavo il mio compagno. Oppure non ha visto niente. Perché abbiamo rispetto, quel rispetto forse dei gay di una volta che non tendono a esternare i sentimenti». Ma forse per il vicino dirimpettaio l'unica motivazione è stata nell'odio dettato dall'ignoranza.