Rovereto, «rivoluzione» stradale, entro l’estate via Dante e via Fontana solo pedonali
La conferma dal sindaco Valduga: «I tempi sono cambiati, ed i disagi saranno valutati in un periodo di transizione, ma si agirà a breve»
VIDEOSERVIZIO Fra bici, auto e pedoni
ROVERETO. Entro la fine dell'estate via Dante, via Fontana e largo Santa Caterina saranno in ztl. E questo è l'orizzonte temporale più dilatato. I veri tempi della partita potrebbero essere molto più accelerati. Quasi sorprendentemente, per gli standard di Rovereto. Anche perché, si fa notare dagli uffici di Palazzo Pretorio, una volta che si sceglie di chiudere le strade al traffico, tanto vale farlo prima del ritorno del freddo, dando la possibilità a roveretani e visitatori di godere dei benefici della manovra.
Benefici in termini di vivibilità, di indotto economico (più locali pubblici, più plateatici, più botteghe, eccetera) e di "relazioni", parola d'ordine e cifra dell'amministrazione valdughiana, che a distanza di sei anni dall'arrivo del sindaco resta in vigore e, anzi, rilanciata.La tempistica, appunto, veloce della partita urbanistica è figlia dei tempi che stiamo vivendo.
L'emergenza sanitaria da Covid è stata un discrimine per tanti aspetti della vita. Anche del modo di vivere gli spazi pubblici. Nel giro di qualche mese nella sonnecchiosa Rovereto la presenza in strade e piazze dei tavolini dei bar e dei ristoranti è passata dall'essere una novità ad entrare nel novero della normalità. Sempre più frequentemente i roveretani mangiano e bevono all'aperto. Una dinamica che quasi tutti gli osservatori considerano destinata a superare la fase emergenziale. E questo è stato dunque valutato dal sindaco e dalla sua giunta il momento ideale per concretizzare un'idea che in fondo, e senza peraltro mai nasconderla, hanno da sempre: togliere le auto da via Dante.
Un intendimento che il sindaco ha ribadito l'altra sera in Consiglio comunale, parlando di un provvedimento «a breve».
L'occasione l'ha data un'interrogazione della consigliera comunale di Rinascita Rovereto Gloria Canestrini, che chiedeva conto di come l'amministrazione intendesse muoversi alla luce dell'ultimo incidente su via Dante che ha visto coinvolto un ciclista. Un sinistro che, ha argomentato Canestrini, è dovuto anche alla pericolosità del doppio senso di marcia per le bici a fronte del senso unico per le auto ed alla presenza delle "famigerate" borchie.
Nel rispondere Valduga ha ripercorso la storia recente di quel tratto di strada, ricordando che i nuovi arredi e la pavimentazione di Via Dante, Via Fontana e Largo Santa Caterina sono funzionali all'«apertura dei tratti stradali sempre più alle relazioni e sempre meno all'attraversamento. Nel tempo che stiamo vivendo - ha sottolineato Valduga - il promuovere la relazione e la possibilità di incontro sulla via, piuttosto che di attraversamento, serve a rendere la città sempre più attrattiva».
Il sindaco ha quindi assicurato sulla regolarità dell'assetto stradale, spiegando che «le borchie sono state inserite per delimitare ancor più lo spazio riservato alle auto. Se si rispettano le regole, quel tratto di strada è progettato secondo criteri assolutamente adeguati, sia per quanto riguarda gli spazi, sia i materiali, sia la corsia delle auto. Certo è che se i ciclisti non rispettano queste corsie, transitando sui marciapiedi e tagliando magari l'accesso agli esercizi commerciali, diventa pericoloso, ma questo potrebbe accadere in egual misura in Corso Rosmini o in qualsiasi altra via della città».
In sintesi: le criticità causate dalla coabitazione in via Dante di auto, pedoni e bici - fermo restando che se le regole fossero rispettate rigorosamente da tutti gli utenti della strada non ci sarebbe problema alcuno - sono solo temporanee. Perché legate ad un periodo di transizione tra la "vecchia via Dante", arteria di attraversamento nord-sud, e la futura via Dante, via di passeggio, chiacchiere ed aperitivi.
«Abbiamo dovuto prevedere un periodo di transizione - ha sottolineato in aula Valduga - perché la riqualificazione di via Dante, Largo Santa Caterina e Via Fontana ha preceduto l'implementazione degli stalli di sosta».
«Ma al giorno d'oggi, con il Follone liberato dagli immobili e del tutto dedicato alla sosta, il grande parcheggio di attestamento lo abbiamo, con più di 500 posti».