Un po' alla volta via la auto dal centro della città della Quercia: il Comune accelera
Con l'estensione della ztl prosegue un progetto nato con la città slow otto anni fa (limite di velocità dei 30 chilometri orari) e prosegue con l'intenzione di liberare il più possibile il centro dalla morsa dei veicoli e dello smog
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ROVERETO. Si è partiti con la città slow otto anni fa - e il limite di velocità dei 30 chilometri orari diffuso a macchia di leopardo e poi, un po' alla volta, allargato - ed ora si amplia la zona a traffico limitato. Rovereto, insomma, non molla e segue imperterrita la direzione di liberare il più possibile il centro dalla morsa dei veicoli e dello smog.
Come annunciato nei giorni scorsi, adesso si parte con la Ztl su via Fontana, largo Santa Caterina e via Dante, l'area a ridosso del cuore urbano recentemente interessata da un restyling di pregio e in procinto di diventare il nuovo salotto.
Le intenzioni del Comune, infatti, sono di dare spazio ai plateatici, ospitare eventi e, fin da quest'anno, trasferire parte del mercato settimanale per far posto alle casette del Natale.
Per il momento si tratta di una sperimentazione fino al 31 gennaio prossimo e, per altro, prevede lo stop ai veicoli solo di sera, di notte e nei fine settimana. Ma la rotta è quella, in futuro, di chiudere tutto. Si vedrà.
Nonostante le critiche di molti cittadini, però, la giunta va avanti e si basa sugli studi del Pum e sui dati dei passaggi di veicoli nelle ore di punta e durante il giorno. Che sono lusinghieri. Iniziando da via Dante che, dopo la riapertura a seguito dei lavori, ha registro un calo del 40% dei passaggi, segno che gli automobilisti si sono abituati ad altre strade per attraversare la città; su via Fontana le cifre sono ancora migliori: dimezzamento delle macchine in transito.
I tempi, sostengono a palazzo Pretorio, sono dunque maturi per alleggerire la pressione veicolare dentro la città.
Ovviamente restando in attesa di una soluzione per chi viaggia tra Nord e Sud.A convincere l'amministrazione ad allargare la Ztl, comunque, come detto sono state le valutazioni del Piano urbano della mobilità e gli accorgimenti messi in atto per fluidificare la circolazione come, per esempio, la bretella Ai Fiori, le varie rotatorie e il sovrappasso pedonale di piazzale Orsi.
In aggiunta, spiegano in piazza del Podestà, ci sono i parcheggi a corona del centro storico, saliti da 650 a 3mila posti auto. Per non parlare dello sviluppo delle piste ciclabili (ma questa è una nota dolente, visto che sono ancora poche) ma soprattutto dell'incremento deciso dei mezzi pubblici con gli autobus che sono passati in due anni da 1.200 a 1.500 chilometri percorsi, con quattro corriere in più e fermate diffuse in modo da spingere i residenti a servirsi del tram anziché della propria macchina.
«Nel corso degli anni si sono succedute ordinanze e puntuali provvedimenti volti all'estensione del nucleo originario sottoposto al traffico limitato; tra questi si ricorda nel 2013 l'istituzione della zona a traffico limitato in via Tartarotti. L'estensione della Ztl che interessa attualmente il centro storico è un tema esaminato negli strumenti di pianificazione della mobilità urbana.
Sullo sfondo rimane l'esigenza di adottare un modello di mobilità più sostenibile, ossia meno impattante sull'ambiente e sulla salute umana, e nel contempo in grado di rendere la città più vivibile, attrattiva e sicura per chi la abita e chi la visita. - confermano in Comune - Le strategie e le azioni individuate dal Pum compongono un quadro articolato e sono state in buona parte attuate negli ultimi anni. Grande risalto era stato dato al tema della forte pressione del traffico veicolare sull'area centrale, con ripercussioni negative su tutta la città in termini di congestione della viabilità nelle ore di punta, di sofferenza del sistema della sosta e di difficoltà per lo sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile.
In tal senso si ricorda che la criticità maggiore relativa al traffico parassitario del centro è da ascrivere al collegamento Sud-Nord; quest'ultimo è stato drasticamente ridotto grazie ad una serie interventi che hanno consentito di sgravare non poco tale componente di traffico. Peraltro la connessione in direzione opposta (Nord-Sud) viene a costituire un richiamo che deve trovare ancora una puntuale definizione anche se la stessa è stata parzialmente risolta grazie alla fluidificazione della statale».
Insomma, le alternative create giustificano il provvedimento.
«Seppur parziali consentono, tra l'altro, di tutelare il centro storico e le aree immediatamente circostanti mediante l'implementazione della mobilità sostenibile. Appare chiaro che l'espressione della vivibilità delle aree del centro cittadino è correlata alla presenza di viabilità alternative per garantire l'attraversamento della città Nord-Sud in posizioni decentrate e periferiche.
Il quadro della mobilità roveretana non risulta ancora interamente risolto in quanto lo stesso è privo di una tratta viaria completamente esterna al nucleo antropizzato, sia questa da intendersi quale tangenziale o circonvallazione.
Il ridurre la pressione automobilistica all'interno del nucleo storico comporterà sicuramente lo spostamento di parte del traffico lungo arterie più periferiche che dovranno quindi essere in grado di accogliere tali aggiunte di mobilità.
Volendo quindi sintetizzare i concetti la fluidificazione del traffico lungo l'asse della strada statale rende possibile la scelta di estendere gli ambiti cittadini a traffico limitato incrementando l'appetibilità e la vivibilità delle porzioni di abitato più suggestive e di significanza urbanistica ed ambientale oltre che storica».