Il saluto a don Ivan Maffeis che l'11 settembre diventerà vescovo di Perugia
Oggi alla Festa patronale dell'Ausiliatrice anche l'arcivescovo di Trento, don Lauro Tisi, si è unito alla comunità nel ringraziamento al parroco. "Parto portando un tesoro autentico che non si corrompe", ha detto don Ivan nel corso della cerimonia
TRENTO. "Parto portando un tesoro autentico che non si corrompe: questa città, includendovi anche Noriglio, Terragnolo, Trambileno, Vanza, Pozzacchio. Mi avete voluto bene con generosità e con affetto concreto".
Così il parroco don Ivan Maffeis (foto), futuro vescovo di Perugia (verrà ordinato l'11 settembre), si è rivolto ai fedeli di Rovereto, congedandosi nel giorno dell'Ausiliatrice. Nel corso della cerimonia, il vescovo Lauro Tisi e l'emerito Luigi Bressan, a nome della Chiesa trentina hanno donato a don Ivan un pastorale fatto di legno di ulivo, "segno dello spirito umile con cui si avvicina al nuovo servizio pastorale e del legame con la terra trentina", si legge in una nota della Diocesi.
"Caro don Ivan ti auguro, nel tuo futuro ministero episcopale, di aiutare la tua nuova Diocesi a smascherare i fattori che avvelenano il pozzo della vita e che tolgono il respiro", le parole che il vescovo Lauro ha rivolto a don Ivan.
Il successore di don Maffeis a San Marco e Sacra Famiglia, nonché Trambileno, Vanza, Noriglio, Terragnolo, sei parrocchie con quindicimila anime, è don Marco Saiani, attuale vicario generale della Diocesi, già nominato lo scorso giugno parroco di Santa Maria, Lizzanella e dell'Unità pastorale Vallarsa.
Queste comunità vengono invece affidate a don Giuseppe Mihelcic, attualmente parroco del Santissimo a Trento. E a San Marco-Sacra Famiglia arriva il nuovo vicario: padre Paolo Moser, francescano, 44 anni, nativo di Palù di Giovo, che finora ha lavorato in ospedale a Brescia.
All'ordinazione a Perugia di don Ivan, la seconda domenica di settembre, sarà presente una delegazione istituzionale guidata dall'arcivescovo Lauro, insieme a monsignor Bressan, e un nutrito gruppo di fedeli dalla Val Rendena e dalla città della Quercia.
La festa patronale roveretana vedrà poi, sempre alla presenza dell'arcivescovo Tisi, la preghiera dei Vespri alle 18, seguita dalla lettura del voto e dall'offerta del cero da parte del sindaco Francesco Valduga, che ricorda la protezione di Maria Ausiliatrice sulla città il 5 agosto 1703 per essere preservata dalle distruzioni portate dall'esercito francese in Vallagarina durante la guerra di successione spagnola. La celebrazione sarà conclusa dalla tradizionale processione con itinerario dalla chiesa di San Marco per via Rialto, piazza delle Oche, via Mazzini, via Scuole, largo delle Foibe, via Tartarotti, via Mercerie, via Rialto e, sul sagrato della chiesa di San Marco, la benedizione impartita dall'arcivescovo.
Alle 20.30, in via della Terra, la cittadinanza è invitata a partecipare ad una cena sobria nel segno della fratellanza e della condivisione: chiunque voglia può portare il proprio contributo culinario.