Ladri e vandali nei cimiteri del Roveretano: a ruba fiori, statuette e luci. Esplode l’indignazione
L’ultimo episodio a Sacco, dove sono spariti gli alberelli di Natale dalla tomba di una bimba e da quella di un papà. La circoscrizione: “Servono al più presto le telecamere”
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ROVERETO. Non c'è niente di peggio che rubare in un cimitero. Perché qui riposano i nostri cari, è un luogo di pace ma che raccoglie e racconta sofferenze, nostalgie, addii spesso prematuri e improvvisi. E resta comunque un posto sacro, tanto per chi crede che per gli altri. Per questo i ladri non sono i benvenuti. Ma questo è un invito a girare alla larga che, però, di quando in quando, viene disatteso seminando rabbia e tristezza.
Da un paio di mesi alcuni campisanti della città sembrano essere finiti nel mirino dei ladri o anche solo dei vandali: vasi rotti, lumini spariti ed ora, l'ultimo ignobile gesto, gli alberelli di Natale alloggiati sulle tombe di una bimba e di un padre a Borgo Sacco. Non stiamo parlando di oggetti di valore economico ma sentimentale sì. E fanno male, molto male. Proprio a Sacco sono stati affissi due cartelli sul cancello d'entrata contro i soliti ignoti, balordi senza cuore più che banditi. Lucia Michelon, presidentessa della circoscrizione Sacco San Giorgio, allarga le braccia: «Purtroppo le segnalazioni di furtarelli al cimitero ci sono. Di questa in particolare non so nulla ma fiori che spariscono è una realtà. Servirebbero la telecamere, almeno come deterrente».
Nei giorni scorsi segnalazioni analoghe sono arrivate da Noriglio anche se il presidente Stefano Spagnolli cerca di ridimensionare: «Ci sono diversi piccoli furti, è vero, ma più che altro si tratta di anziani che spostano fiori o lumini da una tomba all'altra. Non parlerei di profanazione o raid ladreschi anche se il gesto è comunque da condannare. Ma ci sono farabutti e persone indigenti, va fatta una distinzione».
A Marco, saltuariamente, si registrano passaggi indesiderati di ladruncoli tra le tombe. Subito, però, non si pensa a un furto. Sulle prime, infatti, vedendo un vaso abbandonato a terra, lontano da una tomba, viene in mente una ragazzata. Qui, però, in passato ci si è accorti di spedizioni mirate ad asportare le decorazioni in ottone o in rame che ornano le tombe. Furti veri, dunque, che portano soldi.
Anche Lizzana non è esente da visite sgradite ma, negli anni scorsi, i più bersagliati sono stati i due cimiteri più grandi della città: San Marco e Santa Maria. I colpi erano quasi quotidiani tanto che Smr ha installato gli impianti di videosorveglianza per scoraggiare altri blitz da manigoldi. Nel piano comunale del Grande Fratello, però, per il 2023 non sono previsti occhi elettronici nei campisanti sui 300 programmati. Ma si fa sempre in tempo ad ampliare gli orizzonti.
Tornando a Sacco, i messaggi lasciati sul cancello sono chiari: «Ti mandiamo un augurio profondo di un buon Natale, ne hai proprio bisogno, perché un gesto così è imperdonabile. - così i genitori della bambina "privata" del suo alberello - Mi chiedo come si fa a rubare al cimitero e per di più a una bimba e a Natale. Spero che quello che ha rubato legga il messaggio: se esiste qualcosa di sopra, sappi che tutto torna. Goditi pure il nostro alberello di Natale e festeggia con il pino di una bambina diventata angioletto».