Giacca ha acquisito il 70% del Consorzio: «Farò dell'Urban city il salotto della città»
L'imprenditore patron del Calcio Trento: «Basta, non è più tollerabile che l'area sia ridotta in queste condizioni a causa di qualche banda di vandali o teppistelli. Rovereto è bellissima e non si merita un degrado simile»
MISURE Fari più potenti ai giardini pubblici per fermare i vandali
CONTROLLI Videosorveglianza sul piazzale dell'Urban city
SFREGI Caccia agli imbrattatori seriali a Rovereto
ROVERETO Allarme vandalismi dilaganti, nei bagni pubblici
ROVERETO. «Basta, non è più tollerabile che l'Urban city sia ridotto in queste condizioni a causa di qualche banda di vandali o teppistelli. Rovereto è bellissima e non si merita un degrado simile: voglio fare dell'Urban la vetrina del territorio, il salotto della città».
Mauro Giacca, imprenditore e patron del Trento Calcio, ha le idee chiare sul futuro del complesso immobiliare di corso Rosmini.
Le ha da tempo ma a maggior ragione da quando recentemente ha acquisito il 70% delle quote del Consorzio Urban City liquidando gli altri ormai ex soci Giuseppe Tomasi, Silvano Santoni e Edilcolor. Il restante 30% è suddiviso tra Dao (proprietaria dell'interrato con il supermercato Conad) e Acli Trentine (con i loro uffici al quarto piano). Giacca srl risulta così proprietaria del piano terra, primo e secondo piano del centro commerciale oltre ai tre piani dei garage interrati.
E il superattico? Quello che sembrava voler acquistare il cantante Marco Mengoni? «Venduto. Non mi chieda a chi e a quanto... No, vabbé posso dire che l'acquirente non è un personaggio famoso, ma una famiglia con una disponibilità economica adeguata al valore dell'immobile...».
Di più Mauro Giacca non dice anche perché lui preferisce parlare degli interventi in programma per rilanciare l'immagine del centro commerciale «deturpata dalle persone che non voglio chiamare delinquenti ma maleducate. Stiamo lavorando per sistemare tutti i danni che sono stati fatti: i bagni che hanno rotto, i muri imbrattati, la sporcizia abbandonata negli anfratti utilizzati come giacigli...».
Ma non basta un intervento di pulizia o un colpo di colore, perché «proprio per evitare che si ripetano queste situazioni stiamo incrementando le telecamere della sicurezza in modo da garantire un controllo continuo su tutta l'area. Devo dire - puntualizza l'imprenditore - che la mia più grande soddisfazione è che il Comune ha messo un sistema di videosorveglianza esterno che è molto, molto all'avanguardia permettendo così di individuare i responsabili di atti vandalici. La città di Rovereto è veramente molto monitorata. L'impegno che mi sono assunto è quello di sistemare i vandalismi che hanno prodotto dentro e fuori l'Urban».
Va bene sistemare, «ma non si possono lasciare impuniti questi vandali. Oggi o domani presento una denuncia nei confronti di due persone che hanno provocato dei danni. Adesso scherziamo poco. E lo dico veramente..» tiene a precisare Giacca. Che subito aggiunge: «Guardi, è vero che fanno un danno economico, ma non è tanto una questione di soldi. Mi spiego: preferisco che questi ragazzi vengano condannati non tanto a pagare una multa, quanto piuttosto obbligati a svolgere un servizio sociale, ad aiutare in qualche modo gli anziani o le persone disagiate. Questo secondo me sarebbe anche un modo per educare i giovani, per insegnare loro il rispetto delle cose altrui. Questa gioventù ballerina deve maturare...».
La collaborazione con l'amministrazione comunale e le forze dell'ordine c'è per cancellare la nomea di un centro dove imperversano i bulli e i vandali.
«Rovereto è bellissima e la piazza dell'Urban City deve essere anche uno spazio da vivere attraverso iniziative e manifestazioni. Noi stiamo facendo la nostra parte non solo per la sicurezza e il decoro ma anche per sistemare e migliorare la struttura. La settimana prossima - assicura Mauro Giacca - dovrebbe arrivare la nuova vetrata per sostituire la parte danneggiata da un'auto mentre i lavori per sistemare la fontana sono già partiti. Mi sembra che questo sia già un buon inizio...».