Cambio sponda per la Val di Gresta: Apt Rovereto addio, meglio il Garda
Domani, lunedì 17 luglio, la seconda commissione legislativa provinciale approverà quanto già deciso dal consiglio comunale di Ronzo Chienis, ovvero il passaggio con Riva del Garda. L’Apt della Vallagarina comunque ha deciso di aprire a Loppio un negozio di prodotti biologici della val di Gresta: il valore della produzione per il 2022 supera i 2,2 milioni di euro, più 18% rispetto al 2021
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VAL DI GRESTA. La Vallagarina turistica rischia di perdere i pezzi. La Val di Gresta, l'orto biologico del Trentino, ha deciso di abbandonare l'Azienda di promozione turistica di Rovereto per accasarsi, ancorché da figlio minore, con il colosso dell'Alto Garda.
Il dibattito sul cambio di casacca, in verità, è andato avanti per diverso tempo in quello splendido fazzoletto di Trentino dove si coltivano carote e cavoli biologici (nella foto), ma pure si sfruttano sentieri, anche in bicicletta ovviamente. Sull'addio alla Vallagarina verso il Benaco è stato indeciso sul da farsi. Tanto che l'Apt lagarina ha provato in tutti i modi a lanciare Gresta nel firmamento turistico ma le sirene gardesane, evidentemente, sono risultate più intonate. Nonostante l'ultimo tentativo: un negozietto lungo la statale per Riva gestito dall'Apt dove vendere i prodotti dell'agricoltura biologica.
«Con un esito del voto scontato - ricorda il consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi - lunedì 17 luglio la seconda commissione approverà la proposta di variazione della configurazione territoriale d'ambito con lo spostamento del Comune di Ronzo Chienis dall'Apt di Rovereto Vallagarina e Monte Baldo all'Apt del Garda Trentino. Quella di Ronzo è una decisione pienamente legittima. Le motivazioni riguardano la contiguità territoriale e la prevalente complementarietà dei flussi turistici con l'area del lago».
«Al tempo del varo della riforma della promozione turistica analogo dibattito aveva coinvolto il Comune di Brentonico, per la parte del Monte Baldo, che parimenti condivide peculiarità paesaggistiche con il Benaco. Resta il fatto che per l'Apt di Rovereto la fuoriuscita di Gresta rappresenta una perdita, in quanto si vede sottrarre un territorio con una forte identità paesaggistica, visto che è l'orto del Trentino. Il punto di rottura è stata la scelta di assegnare questi due ambiti ad agenzie territoriali d'area diverse, mentre invece l'iniziativa del Comune di Ronzo Chienis dovrebbe suggerire di privilegiare le sinergie e una promozione turistica integrata».
L’assemblea dell’Apt Rovereto Vallagarina e Monte Baldo venerdì sera ha approvato il bilancio. Che è positivo e che, soprattutto, propone al mondo un angolo di Trentino che piace sempre di più perché, rispetto ad altri territori, butta sul piatto offerte diversificate. L’addio della Valle di Gresta, tra l’altro, è solo formale visto che, grazie ai privati, l’Apt sta allestendo un punto vendita dei prodotti agricoli grestani a Loppio, nel giardino artistico della «Cà del Garda».
Il presidente Giulio Prosser ha pochi dubbi: «Il valore della produzione per il 2022 supera i 2,2 milioni di euro, vedendo un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. Questo importante aumento è dovuto alle operazioni commerciali messe in campo dalla nostra Apt che vede un aumento consistente dei ricavi privati, pari al 65% del totale del valore della produzione, derivati da compartecipazioni su progetti di sviluppo prodotto, di co-marketing e ticketing per eventi turistici, di promozione congiunta del territorio e dei ricavi dell’agenzia viaggi interna che si occupa della commercializzazione di pacchetti, di strutture ricettive ed esperienze organizzate e promosse sul territorio di competenza».
Il confronto con il 2021 presenta nel complesso delle strutture valori in crescita del 50,45% per gli arrivi e del 32,47% per le presenze. Il solo settore alberghiero registra un aumento negli arrivi del 60% e nelle presenze del 50%; anche nell’extralberghiero si osservano valori positivi, con l’aumento del 35% negli arrivi e del 16% nelle presenze. Per la città di Rovereto si riscontra un 23% in più nelle presenze e un aumento del 42% negli arrivi, così come per l’Altopiano di Brentonico, dove l’aumento delle presenze supera il 62% e quello degli arrivi sfiora l’85%.
«Un dato di sicuro interesse soprattutto per un ambito come il nostro - ha argomentato Prosser - è quello relativo all’aumento della permanenza media, che passa dalle 2,5 notti del 2019 alle 3,2 notti del 2022 per persona, con punte del 5,3, aumento che si converte necessariamente in maggiori ricadute sul territorio. Il bacino di turisti e visitatori dell’ambito si riconferma essere per lo più italiano, come in periodo pre covid (74% sul totale per il 2022). La clientela straniera passa dal 24% del 2019 al 21% del 2021, al 26% del 2022 con Germania e Romania ai primi posti, seguiti da Polonia e Austria. La maggior parte degli ospiti italiani si riconferma provenire dalle regioni del Nord confinanti come Lombardia e Veneto e dallo stesso Trentino, segnalando la rilevanza del mercato di prossimità, da Emilia-Romagna e Lazio. Gli stranieri, però, non mancano mai, soprattutto tedeschi».