Rovereto: troppe siringhe, chiusi i bagni pubblici dei giardini tra via Benacense e Lungo Leno sinistro
La città torna (o non ha mai smesso) a fare i conti con i consumatori di eroina che scelgono gli spazi pubblici, come giardini o servizi pubblici, per iniettarsi la droga per via endovenosa. E poi, una volta consumato il "rito", lacci emostatici e "spade" vengono spesso abbandonati nel prato o, nella migliori delle ipotesi, gettati in un cespuglio
ALLARME Sempre più droghe sintetiche
LAIVES Nel laboratorio dei carabinieri
ROVERETO. Due chiamate in un giorno per siringhe e laccio emostatico al parco Perlasca di corso Bettini. Bagni chiusi, quelli dei giardini Nikolajewka, tra via Benacense e via Lungo Leno sinistro, perché erano diventati il rifugio di chi andava a "bucarsi" in un luogo appartato. La città torna (o non ha mai smesso) a fare i conti con i consumatori di eroina che scelgono gli spazi pubblici, come giardini o servizi pubblici, per iniettarsi la droga per via endovenosa. E poi, una volta consumato il "rito", lacci emostatici e "spade" vengono spesso abbandonati nel prato o, nella migliori delle ipotesi, gettati in un cespuglio.
Con i conseguenti pericoli di una puntura con l'ago che potenzialmente potrebbe essere infetto: bambini che giocano nell'erba e mettono le mani dappertutto oppure i cani che zampettano nei giardini o vanno a curiosare tra le siepi. L'ultima segnalazione è stata fatta l'altro giorno. Anzi sono state due, una il mattino e l'altra il pomeriggio. Laccio e siringhe abbandonate al Perlasca sono state recuperate in breve tempo dalla squadra di operai della ditta che ha in gestione il parco di corso Bettini.
Con i guanti e le pinze in dotazione il materiale è stato raccolto in un barattolo apposito che è stato poi consegnato al Centro recupero materiali di Marco per lo smaltimento in tutta sicurezza secondo uno specifico protocollo previsto per questo tipo di rifiuti. Giovani che sceglievano parchi o bagni pubblici della città per "bucarsi" un tempo erano molti e i soccorsi per overdose erano parecchi così come le tracce lasciate in giro. Ora la situazione è cambiata, non siamo più ai livelli del passato (per lo meno per l'utilizzo dell'eroina alla luce del sole) ma il fenomeno c'è ancora e si manifesta come ai Perlasca o in Santa Maria.
E proprio ai giardini Nikolajewka l'amministrazione comunale ha dovuto sbarrare l'accesso ai bagni per evitare il via vai dei tossicodipendenti. Non solo vandalismi, dunque, all'origine della chiusura dei servizi pubblici ma anche l'allarme "sociale" destato dalla frequentazione della struttura. Ma non basta chiudere i bagni per evitare che qualcuno vada a farsi di eroina all'aperto. Oltre ai sistemi di videosorvegianza diffusi capillarmente sul territorio, ogni giorno gli spazi verdi maggiormente frequentati della città vengono controllati dalle forze dell'ordine, un servizio che vede impegnati anche i Reparti prevenzione crimine della polizia di Stato che arrivano dalla Lombardia.
Nella mappa dei punti "attenzionati" (da Santa Maria al Perlasca, dal Lungo Leno sia destro che sinistro al giardini alla Pista di via Dante) è stato inserito anche il parco Tamanini (nella zona tra piscina e supermercato Poli) diventato negli ultimi mesi uno dei punti prescelti per lo spaccio e il consumo di stupefacenti dove parecchi ragazzi e giovani cercano di sottrarsi alla vista dei passanti o dei residenti andando ad infrattarsi negli angoli un po' oscuri. La situazione comunque viene costantemente monitorata e i controlli di polizia, carabinieri e vigili urbani riguardano tutte le aree verdi sia giardini che parchi della città che coprono una superficie di circa 115.000 metri quadrati.
Spazi che quotidianamente, come evidenzia l'Ufficio verde e ambiente del servizio vivibilità e qualità del vivere urbano, vengono controllati anche dalle ditte che hanno in gestione la manutenzione dei parchi. Sia mattino che sera sono previsti interventi se necessari di pulizia, svuotamento cestini e piccoli lavori di gestione ordinaria.
E ai manutentori del verde capita di trovare di tutto, dalle immondizie portate da casa e nascosta tra le siepi e, appunto, laccio e siringhe recuperate velocemente dopo una segnalazione come si può fare al 112, ai vigili urbani o all'Urp del Comune.