Baldo, i lupi uccidono l'asinello Leo: era una delle attrazioni dell’agritur di malga Dossioli
«Io gli animali li amo tutti - spiega il titolare Sergio Creazzi - mi vien difficile dirlo proprio in questo momento, ma amo anche i lupi. Quello che trovo sbagliato è che i lupi non siano sottoposti a nessun tipo di controllo, di regolamentazione. Sono tanti, si sentono forti e sovrastano tutti gli altri. Tutti gli altri animali. Perché anche Leo era un animale»
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BALDO. Si chiamava Leo ed era l'asinello preferito dei bambini che arrivavano all'agritur di malga Dossioli. Siamo sul Baldo, a Prà Alpesina, comune di Avio. Era perché tre giorni fa Leo è stato sbranato dai lupi. Un solo segno, piccolo, sul collo, ma gli animali hanno mangiato tutta la parte posteriore dell'animale. «Per noi era un animale di affezione - spiega Sergio Creazzi - era l'asinello che faceva compagnia a chi veniva quassù per passare qualche ora».
La malga è la prima volta che subisce l'aggressione da parte dei lupi, anche perché era stato fatto il possibile per proteggere gli animali. «Abbiamo installato un recinto che delimita un'area di un ettaro e mezzo. È una recinto fatto a regola d'arte contro i lupi e gli orsi. È alto, ci sono sette fili elettrici che sono fissati ad una struttura di legno, solida».
Lì vengono sistemati gli animali più "fragili" ossia i piccoli di capre, i vitellini, gli asinelli, i pony. «È il loro rifugio per la notte - spiega ancora Creazzi - di giorno vengono liberati perché così funziona la malga». Fino a tre giorni fa, come detto, non c'erano stato incidenti.
«C'era la nebbia - ricorda Creazzi - il classico "tempo da lupi" e quando la sera abbiamo fatto il controllo dei capi, ci siamo accorti che qualcuno mancava». Alcuni li hanno trovati impauriti a poca distanza. E poi hanno trovato quello che restava di Leo. «È stranissimo - ricorda Creazzi - con il muso intatto e gli occhi aperti, sembrava ancora vivo». Che siano stati i lupi non c'è alcun dubbio. È stata fatta la denuncia e tutto farà il suo corso. Resta l'amarezza a malga Dossioli.
«Io gli animali li amo tutti - spiega Sergio Creazzi - mi vien difficile dirlo proprio in questo momento, ma amo anche i lupi. Quello che trovo sbagliato è che i lupi non siano sottoposti a nessun tipo di controllo, di regolamentazione. Sono tanti, si sentono forti e sovrastano tutti gli altri. Tutti gli altri animali. Perché anche Leo era un animale». Dopo l'aggressione resta anche la paura. «Questa mattina prima di lasciare la malga per andare al lavoro ho aspettato di poter verificare che gli animali ci fossero tutti. C'era un tempo da lupi e volevo essere sicuro prima di partire».
Una situazione simile al Baldo la si vive in Lessinia e la questione è finita in tribunale con ricorsi e contro ricorsi dopo la decisione di Fugatti di abbattere i lupi accusati delle frequenti predazioni. L'ultimo round, al Consiglio di Stato, è andato agli animalisti: l'uccisione di due esemplari, disposta dalla Provincia, è congelata fino alla decisione collegiale del Tar di Trento del 28 settembre.