Otto milioni per la nuova terapia intensiva, 32 posti letto in più per le emergenze
Il Piano provinciale dopo la pandemia ha previsto l’aumento delle emergenze, assegnati i lavori per l’ampliamento del reparto
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ROVERETO. La determina del dipartimento infrastrutture dell'Apss è datata 26 dicembre 2023 e annuncia i lavori per la realizzazione di 32 posti letto di terapia intensiva al terzo e quarto piano dell'ospedale Santa Maria del Carmine. Progetto dal costo di oltre 8 milioni di euro che ha radici nel periodo Covid.
Si parte, infatti, con il "Commissario straordinario per per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19" che nel ottobre del 2020 aveva indetto un avviso di gara telematica per attuare i piani di riorganizzazione delle rete ospedaliera nazionale. Piano che per il Trentino prevedeva di incrementare di 46 unità i posti letto di rianimazione. Partendo dai 33 esistenti prima del Covid.
A novembre (2020) la delibera del direttore generale di Apss con l'adesione all'accordo quadro riguardante la progettazione, per il solo intervento di "Realizzazione di 32 posti letto di Terapia intensiva al terzo e quinto piano del corpo degenze dell'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto", previsto dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera della Provincia autonoma.
Il progetto è stato affidato ad un raggruppamento temporaneo di impresa guidato da Policreo società di progettazione. Ma, come si sa e come si legge nella delibera firmata dal direttore del dipartimento infrastrutture. Debora Furlani, «la situazione economica italiana e internazionale post pandemia e la situazione geopolitica mondiale, determinata dalla guerra in Ucraina, hanno causato un aumento dei costi delle materie prime, fattore che ha influenzato anche il settore degli appalti pubblici».
Ed è stata quindi necessaria una nuova determina per la seconda approvazione del progetto esecutivo per l'aggiornamento all'elenco prezzi provinciale 2023 e per l' autorizzazione a contrarre per appalto principale e lavori non progettualizzabili.
Con il ricalcolo del costi, l'intervento ora avrà una spesa pari a 8.666.320 euro (che sono coperti da fondi statali previsti a suo tempo dal commissario Figliuolo) mentre l'importo dei lavori a base d'appalto è ora pari a 4.220.000 euro, suddivisi in 4.083.019,60 per lavori a base d'asta, 89.042,87 per oneri sicurezza non soggetti a ribasso d'asta e 47.937,53 per economie non soggette a ribasso d'asta. Per arrivare al totale bisogna sommare poi i 4.446.320 alla voce "somme a disposizione dell'amministrazione".
In quest'ultima voce si trovano i 2 milioni e 145mila euro previsti come spesa per le attrezzature elettromedicali e i 350mila per gli arredi. La gara d'appalto che sarà indetta direttamente da Apss con il criterio del prezzo più basso e l'esclusione automatica delle offerte anomale.
Non è previsto il bando ma l'invito a 10 ditte di partecipare alla gara.Sempre nella delibera si legge che il tempo di esecuzione dei lavori resta invariato: 370 giorni naturali e consecutivi. La stima attuale è che è l'intervento sia terminato prima della fine del 2024. E nella progettazione è prevista la possibilità di un riutilizzo dei posti con un setting degenze.
Questo sarà il futuro del reparto di rianimazione diretto dal dottor Giovanni Pedrotti che durante i difficili e lunghi mesi della pandemia provocata dal Coronavirus era diventato l'ospedale Covid provinciale.
Ma i lavori al Santa Maria del Carmine non si limitano alla rianimazione. Ci sono anche due importanti interventi - pagati dai fondi del Pnrr - che riguardano l'adeguamento sismico dei corpi F e G che sono, per capirci, le due stecche lunghe.