L'ultimo abbraccio a Emma Maria Macaione, la prof investita e uccisa da un tir
In molti nella chiesa di Sacco, questa mattina, sabato 16 marzo, al funerale dell'insegnante in pensione di 73 anni, vittima del drammatico incidente stradale avvenuto mercoledì in città
LA TRAGEDIA Travolta e uccisa da un camion, dolore per la morte di Emma Maria Macaione
ROVERETO. In molti, questa mattina, sabato 16 marzo, hanno partecipato al rito funebre per dare l'ultimo abbraccio alla sfortunata Emma Maria Macaione, insegnante in pensione di 73 anni, vittima di un investimento stradale tre giorni fa, a Rovereto.
I funerali si sono svolti nella chiesa di Sacco, la frazione in cui Emma Maria Macaione viveva con il marito Luigi Zambelli.
La tragedia mercoledì mattina in via Craffonara, poco prima delle 9: l'insegnante è stata travolta dalle ruote di un camion in manovra. Un incidente senza testimoni sulla quale stanno cercando di fare luce gli agenti della polizia stradale di Riva del Garda.
Era nata a Librizzi, un comune siciliano in provincia di Messina, ma gran parte della sua vita l'aveva trascorsa dall'altra parte dello stivale, a Rovereto dove viveva con il maaveva trovato una seconda casa dopo aver lasciato quella natale in Siciliarito Luigi Zambelli.
Professoressa di lettere, aveva a lungo insegnato - come ricorda il figlio Samuel - fra le scuole medie di Ala e le Paolo Orsi di Rovereto, fino alla pensione.
«Era un'insegnante che aveva a cuore i ragazzi, molto generosa anche se severa, sicuramente ben voluta» racconta il figlio. E che durante i suoi anni di insegnamento lei fosse riuscita a tessere trame che hanno resistito agli anni, lo dimostrano i tanti messaggi che sono arrivati dopo la notizia della sua morte dagli ex studenti. Ma anche chi ha lavorato con la professoressa Macaione ha solo belle parole per ricordarla, come l'alense Mauro Debiasi.
«Ad Ala Emma ha insegnato per diversi anni. Era una persona molto socievole, allegra, estroversa, sapeva stare allo scherzo ed era decisamente ben voluta. Molto preparata sulla sua materia, era un'ottima insegnante e in più era molto attenta a quello che accadeva ai suoi alunni. Anche per questo è rimasta, ad anni di distanza, nel cuore di tanti».
Una persona empatica, questo era Emma Maria, che si faceva carico anche dei problemi degli altri, che era pronta ad aiutare, a tendere una mano a chi ne aveva la necessità. Un modo di fare, il suo, che aveva fatto nascere rapporti duraturi e quindi anche a distanza di anni, l'incontro casuale per strada con un ex alunno, si trasformava in un momento di condivisione, di affetto.aveva trovato una seconda casa dopo aver lasciato quella natale in Sicilia
Non era inusuale vedere Emma Maria in giro per Sacco e per Rovereto e spesso era accompagnata dal marito Luigi che ieri, saputo della tragedia, ha avuto un malore ed è stato ricoverato al pronto soccorso del Santa Maria del Carmine per accertamenti.
Lui aveva creato oltre 40 anni fa un'azienda che si occupava di formazione informatica e di segretariato che poi, all'inizio degli anni Duemila, si era trasformata nello Studio Acta che offre servizi linguistici assieme a quelli di trascrizione e rendicontazione dove poi era entrato anche il figlio della coppia, Samuel Zambelli.
Una vita piena, quella di Emma Maria che si è interrotta improvvisamente mercoledì mattina.
Era uscita di casa per fare alcune commissioni ma da quella breve passeggiata mattutina non è mai tornata, lasciando la sua famiglia, i suoi amici e anche gli ex colleghi e gli ex studenti in uno stato di profonda prostrazione.
Sono tanti i messaggi di cordoglio che arrivano sui social. Messaggi da ex studenti che testimoniano quanto il lavoro della professoressa sia stato apprezzato nel corso degli anni e messaggi di amici. Fra questi ci sono i vicini di casa: «Le più sentite condoglianze dai condomini di Via Monte Cauriol per la perdita della signora Emma nostra vicina. Ci stringiamo al dolore del marito e del figlio per questa immane tragedia».
E poi, come detto, gli ex allievi della donna. Come Elettra Tassinari: «Ciao prof proteggimi da lassù. Non doveva finire così». O Milana Laghi: «Ritrovarla dove lavoro dopo 35 anni è stato un vero piacere come ricordare i tempi delle medie ad Ala. Vederla ogni giorno e scambiare due sane chiacchiere è stato un piacere. Arrivederci cara prof». Poi ci sono le parole di Manuela Valentini «Carissima professoressa...ti porterò sempre nel cuore» e quelle di Nazarena Miori: «Quanto mi dispiace, sincere condoglianze a Luigi e Samuel. Fai buon viaggio Emma».
Piccole frasi, ricordi, frammenti di momenti passati insieme che tornano alla memoria nel momento del lutto ma che sono capaci di restituire l'immagine di una persona, di una donna che nel corso della sua vita aveva saputo farsi voler bene e tessere dei rapporti importanti.
Una donna che a Rovereto (e ad Ala dove aveva insegnato per diversi anni) aveva trovato una seconda casa dopo aver lasciato quella natale in Sicilia, e dove aveva dato forma alla sua famiglia assieme al marito Luigi prima e con il figlio Samuel, la nuora e i nipoti poi.
Una vita piena e ricca di momenti che resteranno nella memoria di chi, da oggi in poi, porterà anche Emma Maria nel proprio cuore.
[foto: Gabriele Margon]