Rifiuti urbani, per l’Apt di Rovereto: «I cestini servono, non vanno rimossi»
Il presidente Giulio Prosser ha chiamato la sindaca: «È con me». Andrea Miorandi (Dolomiti Ambiente): «Per ora chiuderemo i contenitori per dieci giorni ma in futuro pensiamo a dimezzarli oppure, come nel Nord Europa, ad eliminarli». La decisione spetta al settore turistico del Comune
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ROVERETO. «I cestini in città non si possono togliere perché sarebbe un problema soprattutto per i turisti. Ho già contattato la sindaca Giulia Robol che mi ha assicurato in tal senso. Il Comune spingerà non solo per mantenerli ma, se possibile, aumentarli e renderli più sicuri. Chiaro: il problema è il controllo e la gestione degli svuotamenti».
La quarantena imposta per i contenitori di rifiuti urbani, ma soprattutto le previsioni per il futuro di rimuoverli dalla città per imporre la raccolta differenziata a tutti (cittadini e turisti), ha allarmato non poco il presidente dell'Apt Giulio Prosser. Perché liberare il centro storico mette in difficoltà proprio i visitatori che, di loro, non possono certo riportarsi a casa l'immondizia minuta, sia essa il «resto» di un gelato piuttosto che una salvietta.
«Mi preoccupa questa visione. - rilancia Prosser - Perché va a discapito di tutti, turisti e cittadini. Sono d'accordo di dichiarare guerra a quelli che scambiano i cestini per una discarica e ci infilano i sacchi della spazzatura domestica ma togliere tutto non è una soluzione. E dirò di più: va ripensata anche la raccolta porta a porta perché lasciare in strada sacchi e bidoni pieni di scarti deturpa l'immagine da cartolina di Rovereto».
L'amministratore delegato di Dolomiti Ambiente Andrea Miorandi - presentando la «quarantena» a random per disincentivare i discoli della «monnezza» - ha ovviamente precisato che la decisione di liberare la città dai cestini urbani spetta al Comune. Anche se, ha ricordato, l'Europa va in questa direzione perché la spazzatura accumulata è davvero troppa e chi non rispetta le regole è in aumento. «Capisco tutto - ribadisce il presidente dell'Apt - ma non vedo perché, per colpa di pochi, ci debbano rimettere tutti. Credo che una soluzione intermedia si possa trovare. Penso, per esempio, a cestini con fessure ristrette proprio per impedire di infilarci borse piene di rifiuti. Ma penso anche, parlando del porta a porta, ad una raccolta più frequente e in tarda serata e non la mattina per evitare quell'immagine brutta di sacchi di immondizia lungo le strade».
Giulio Prosser, come detto, ha subito contattato la sindaca. «Che la pensa allo stesso modo. E infatti si studierà un sistema di raccolta, per quanto riguarda l'uso domestico, e di pulizia più frequente per i cestini. Mi rendo conto che qualcuno non rispetta la regole ma, ripeto, per colpa di pochi non si può penalizzare il resto degli abitanti. E, soprattutto, si deve offrire un'immagine ai turisti di una città pulita e accogliente altrimenti il lavoro fatto in questi anni di attirare gente a Rovereto sarebbe vanificato».La questione «turismo dei rifiuti», però, è concreta. E in molti si lamentano per i cestini trasformati in discariche.
«Mi rendo conto che il problema esiste ma basterebbero più controlli e svuotamenti più frequenti. Non è togliendo i cestini che si risolve la situazione. Non a caso ho telefonato alla sindaca Giulia Robol che mi ha assicurato che, per quanto riguarda il Comune, si farà di tutto per mantenere i cestini urbani. E si cercherà di studiare un modo per garantire più svuotamenti e, come detto, anche di rendere meno "visibile" la raccolta differenziata porta a porta con i bidoni lasciati in strada che sono veramente brutti».