Omicidio a Noriglio, Ilir Zyba Shehi condannato a 12 anni: ammazzò a colpi d’ascia Mara Fait
Il processo si è celebrato con il rito abbreviato. Ritenuta non sussistente l'aggravante dei futili motivi. Mara Fait era andata in pensione da poco più di un anno. Aveva lavorato per tutta la vita come infermiera, all'ospedale di Rovereto
CONFESSIONE L'uomo che ha ucciso la vicina: «Non ricordo nulla»
DELITTO Mara Fait uccisa davanti agli occhi della madre
RICORDO «Era un'ottima infermiera, nervi saldi e grande cuore»
ROVERETO. Omicidio di Mara Fait, è stato condannato a 12 anni Ilir Zyba Shehi. La donna è stata ammazzata a Noriglio nel 2023. L'uomo aveva scelto il rito abbreviato. Ritenuta non sussistente l'aggravante dei futili motivi, il processo si è celebrato con il rito abbreviato.
Colpita alla testa tre volte ma sono due i colpi di accetta che hanno ucciso Mara Fait la sera del 28 luglio, davanti al portone di ingresso della sua casa a Noriglio. Questa la conclusione cui era giunta l'anatomopatologa Giovanna Del Balzo di Verona cui la procura di Rovereto aveva affidato l'incarico di eseguire l'autopsia sul corpo dell'infermiera in pensione, la 62enne uccisa da Ilir Shehi Zyba, vicino di casa della donna, reo confesso, in carcere da quella sera.
Mara Fait era andata in pensione da poco più di un anno. Aveva lavorato per tutta la vita come infermiera, all'ospedale di Rovereto. Era un’infermiera di sala operatoria: un lavoro difficile, di responsabilità, fondamentale per la tenuta di ogni reparto. Era Mara che accoglieva i pazienti in sala operatoria; li preparava, prendeva i dati, controllava i parametri. Era insieme «sbrigativa ma rassicurante», ricordano gli ex colleghi. Sapeva mettere a suo agio, per quanto possibile, le persone che stavano per andare sotto i ferri. Perché emanava quella salda quiete frutto della competenza e dell'esperienza.