Commercio / Città

Rovereto, chiude la pasticceria Andreatta di via Roma, addio alle mitiche "bionde"

Aperta nel lontano 1875, visitata da celebrità di ogni tipo, era recentemente gestita da Monica Muraro. Ma sconta la crisi dei centri storici

di Carlo Andreatta

ROVERETO. Addio alle mitiche “bionde”. Che non sono turiste svedesi in visita, e nemmeno bicchieri di birra. A Rovereto, da sempre, le “bionde” erano le brioche della pasticceria Andreatta, che chiude i battenti.

Al di là della perdita delle mitiche "bionde" e di altre leccornie tipiche dell'arte bianca, la chiusura della pasticceria Andreatta di via Roma pone alcune riflessioni. Innanzitutto sembra, purtroppo, irreversibile la crisi economica che investe più o meno tutti i settori, non solo a Rovereto. E poi c'è l'ineludibile declino delle più blasonate attività storico-commerciali che dipende, soprattutto, dalla mancanza del ricambio generazionale. Inoltre è cambiato il modo di fare acquisti, un modo reso più veloce dall'e-commerce, il quale scavalca botteghe e negozi. Infine, nel corso del tempo sono sparite, dal centro storico, importanti eventi e attese iniziative a carattere socio-culturale, quelle che lo animavano e gli davano linfa vitale e visibilità; è cambiata la viabilità dei centri storici, non solo a Rovereto, e ciò ha avuto delle inevitabili conseguenze

. Ora il "salotto buono" della città della Quercia, con la chiusura della pasticceria e di altre attività, è più sguarnito, si sta lasciando alle spalle pezzi di storia di grande valore. Prima i fondatori Andreatta, poi la famiglia di Claudio Lott e, in anni recenti, la gestione è passata all'imprenditrice Monica Muraro.

La pasticceria ha radici lontane, è stata aperta nel 1875, esattamente il giorno di Santa Caterina. Da piazza Cesare Battisti (o «delle oche»), il locale è stato trasferito in via Roma, dove si trova attualmente.

Nei tanti anni di attività hanno frequentato la pasticceria politici, personaggi famosi. In particolare semplici avventori, i quali si davano appuntamento per il rito del caffè unito ad una brioche o ad una fetta di torta.

Vi sono entrati pure Gabriele d'Annunzio (quando abitava al Vittoriale) e i dirigenti di due celebri società sportive, l'Inter e la Roma: i calciatori, infatti, ordinavano il famoso strudel dell'Andreatta che i dirigenti, in giornata, recapitavano ai calciatori, pronto per essere gustato.

I roveretani, in questo momento più che mai, si aspettano - da parte dell'amministrazione comunale - risposte costruttive per evitare il definitivo tramonto del centro storico. La città della Pace e della Cultura non può vivere solo di ricordi.


 

comments powered by Disqus