Comune / Il caso

Noriglio, il mistero della pozzanghera gigante che non si asciuga mai, l’interrogazione del consigliere Bertotti

L’acqua ristagna per giorni e giorni e l’interrogante offre una spiegazione: «o il tombino è ostruito, o non c’è abbastanza pendenza». Poi ammette: «riconosco che in città ci sono delle priorità»

NORIGLIO. Il problema è ricorrente e si è ripresentato anche ieri quando la pioggia è tornata a farsi vedere dopo un lungo periodo di assenza. Un problema segnalato in diverse occasioni e che si chiama pozzanghera che - stando a ciò che viene detto - è frutto di una cattiva manutenzione.

Succede a Noriglio e a raccoglie l'esasperazione di alcuni residenti della frazione e metterla nero su bianco è stato il consigliere di circoscrizione, Andrea Bertotti. «Sono ormai alcuni mesi che alcuni residenti di Noriglio hanno segnalato agli uffici comunali competenti il disagio provocato dall'enorme pozzanghera che, appena si verifica una precipitazione piovosa, si forma nel piazzale a fianco della chiesa parrocchiale. Mi è stato riferito che pure alla Polizia Locale è stata fatta notare la criticità in occasione di una presenza in paese dell'ufficio mobile che ha sostato a pochi metri dall'indesiderato ristagno d'acqua. Il disagio si protrae per alcuni giorni dopo la pioggia, dato che la quantità d'acqua depositata è notevole e necessita di un certo tempo per evaporare. Non sono un tecnico, ma è sufficiente un rapido sguardo per capire che le cause sono due: il tombino di raccolta delle acque meteoriche è ostruito e la pendenza del fondo stradale in quel punto non è ottimale. Pur riconoscendo che in città vi siano delle priorità rispetto alla presente segnalazione, auspico un rapido intervento per il ritorno alla normalità». Un appello, quindi, per un rapido intervento.


 

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