«Ristoratori, date l’acqua del sindaco ai vostri clienti»
L’appello dell’assessore al commercio di Rovereto, Michele Dorigotti, che ha scritto agli esercenti: «Il rubinetto è meglio della plastica». Ma Biondo, titolare della Brace: «No grazie, è concorrenza sleale. Per noi costi in più»
ROVERETO. L'invito arriva direttamente dal Comune, precisamente dall'assessore al commercio e alla partecipazione Michele Dorigotti: «Nei bar e nei ristoranti servite l'acqua del sindaco, quella dello Spino che è eccellente!». L'appello a «ricusare» la minerale in bottiglie di plastica si inserisce negli eventi per la «Giornata mondiale dell'acqua» che si celebra oggi, 22 marzo. E l'occasione è ghiotta per sponsorizzare l'oro blu che Rovereto ha in abbondanza. Tanto da valutare anche percorsi turistici legati al prezioso liquido che scende dalla fonte di Spino e del quale in passato qualche multinazionale ha provato a farsi concedere l'imbottigliamento.
«L'idea - spiega Dorigotti - è convincere gli esercizi pubblici a proporre ai propri clienti l'acqua del rubinetto che è buona e certificata. Come Comune studieremo delle brocche e delle bottiglie di vetro con un logo riconoscibile da distribuire a chi aderirà alla proposta. Che chiaramente avrà un ritorno pubblicitario sulle App e magari un adesivo da mettere sulla porta per spiegare che nel locale si beve acqua naturale non passata dalla plastica». Insomma, bottiglie in Pet al bando per contribuire a salvare il pianeta. Tanto più che quella che sgorga dallo Spino è eccellente. «Altroché! - conferma il dottor Angelo Giovanazzi - Ed ha una particolarità: esce sempre a 7 gradi, sia in estate che in inverno. Ed è pura e controllata regolarmente da Novareti, che gestisce l'acquedotto. Non ha senso a Rovereto bere la minerale».
Di qui, dunque, il progetto per spingere i clienti a sfruttare la nostra fonte, che eroga 600 litri al secondo di acqua speciale. «Le lettere di invito agli esercenti sono già partite. - aggiunge l'assessore - In cambio avranno visibilità sull'applicazione del Progetto Refill che già coinvolge biblioteche, musei e teatri e che ora chiede ai privati di aderire».E i contenitori? «Li consegneremo come Comune, brocche e bottiglie con il logo dell'acqua pubblica di Rovereto-Acqua fonte dello Spino. Lo stiamo studiando in questi giorni».
Il legame tra città e acqua, tra l'altro, dovrebbe diventare anche un itinerario turistico. È quanto propone Renato Trinco che sabato pomeriggio farà da Cicerone in un percorso che collega le fontane storiche del centro. «Ne sono rimaste 11 ma erano 34. Il tour le visiterà tutte aggiungendo anche le quattro monumentali di piazza Rosmini, Nettuno, Erbe, Santa Maria. Il Comune nel 2008 ha iniziato un lungo e meritevole lavoro di restauro di questi monumenti che, mi auguro, verranno sponsorizzati come mete da visitare per turisti».Insomma, la «Giornata mondiale dell'acqua» è occasione di promozione e rilancio commerciale e turistico. Ci saranno varie iniziative di contorno come una mostra a Sant'Osvaldo, dove si esibirà l'arpista Federica Miorandi, e la sera, al teatro Rosmini, la proiezione del film «River - Il fiume della vita» di Jennifer Peedom proposto dal Museo Civico. La ricorrenza internazionale, dunque, sarà vissuta in pieno da Rovereto. «È importante esserci. - concorda la sindaca Giulia Robol - Perché l'acqua è vita e la politica deve mettere in campo ogni azione per preservarla. Anche impedendo la costruzione di infrastrutture che la mettano a rischio». Il richiamo alla Valdastico è ben presente e, d'altro canto, il Comune sul tema si è già espresso in maniera chiara.
Le reazioni
L'acqua del sindaco al ristorante? Anche no, grazie. E per diversi motivi. Non si è fatta attendere la risposta di parte del mondo della ristorazione roveretana.
«In qualità di ristoratore operante nel comune di Rovereto - replica il titolare della "Brace", il ristorante al Roverecenter, Flavio Biondo - desidero esprimere il mio profondo dissenso riguardo all'iniziativa "Acqua del Sindaco". Nonostante facciamo parte della "Strada del vino e dei sapori", quindi come da disciplinare, accogliamo già da tempo la direttiva Fipe che tratta l'argomento». «Ritengo che tale proposta - argomenta Biondo -, seppur mossa da nobili intenti ecologici, si configuri come un ossimoro imprenditoriale.
Motivazioni del dissenso. Costi: l'iniziativa implica costi aggiuntivi per i ristoratori, che dovrebbero farsi carico del riempimento di brocche, bottiglie di vetro e del servizio dell'acqua, senza un chiaro ritorno economico. Concorrenza sleale: la proposta crea una forma di concorrenza sleale nei confronti dei ristoratori che investono nella selezione di acque minerali di qualità, offrendo ai clienti un'esperienza di degustazione completa. Libertà di scelta: ogni cliente dovrebbe essere libero di scegliere se consumare acqua del rubinetto, acqua minerale o altre bevande, senza imposizioni da parte dell'amministrazione comunale. Qualità dell'acqua: pur riconoscendo la qualità dell'acqua del rubinetto di Rovereto, alcuni clienti potrebbero preferire acque minerali con specifiche caratteristiche organolettiche e proprietà benefiche. Problemi operativo gestionali: per "extrema ratio" provi a pensare che un gruppo di studenti o un pullman di 52 turisti entri durante il servizio di pranzo o cena nel locale con la pretesa di riempire le loro borracce con annessa richiesta di usare le toilette, che problemi operativi di servizio può far scaturire».
E qui Biondo avanza una sua proposta alternativa: «Invece di obbligare i ristoratori a servire gratuitamente l'acqua del rubinetto, propongo di valorizzare le fontanelle pubbliche, geolocalizzandole tramite app o mappe interattive. In questo modo, i cittadini e i turisti avrebbero facile accesso all'acqua potabile, contribuendo alla riduzione dell'uso di bottiglie di plastica, senza penalizzare i ristoratori».