Mamma finisce a processo con l'accusa di maltrattamenti sui figli
La donna è accusata dai figli: avrebbero subito vessazioni fisiche e psicologiche. La difesa respinge le accuse e sostiene che all'origine della denuncia ci sarebbe il rapporto con l'ex marito, finito da tempo e che ha avuto strascichi giudiziari
ROVERETO - Il reato contestato è pesante: maltrattamenti in famiglia. Reato punito con la reclusione da tre a sette anni. E in tribunale con questa accusa è finita una mamma quarantenne dopo le denunce presentate dai figli. Una vicenda complessa che si interseca con altri procedimenti penali che racconta di una famiglia divisa sul destino della quale è chiamato a decidere il tribunale.
L'udienza davanti al collegio si è conclusa con un rinvio e la prossima volta saranno ascoltati anche i figli della donna. Donna che è accusata di aver maltrattato fisicamente i due ragazzi - all'epoca dei fatti - preadolescenti.
In particolare uno di loro ha raccontato nella denuncia di esser stato lasciato sul poggiolo al freddo come punizione per un comportamento ritenuto non corretto. E l'altro di aver ricevuto una sberla durante un litigio nel corso del quale la madre gli avrebbe anche strappato la maglia.
Episodi, questi, che sarebbero stati inseriti nella denuncia contro il genitore, a distanza di diversi anni dal momento in cui sarebbero avvenuti.
Ma c'è un secondo capo d'accusa nei confronti della quarantenne ed è quello relativo a dei maltrattamenti di tipo psicologico. Maltrattamenti che avrebbero preso la forma di messaggi (diversi quelli che sono stati portati in aula come prova ieri mattina dal sostituto procuratore Viviana Del Tedesco) arrivati sulla chat di famiglia. Con frasi poco carine scritte dalla mamma nei confronti dei suoi figli. Questo quello che viene contestato alla donna che per difendersi da questa pesante accusa, si è affidata all'avvocato Andrea Azzolini che ha scelto la strada del dibattimento.
La donna - sostiene la difesa - non ha mai maltrattato i suoi figli e le parole poco gentili che sono presenti negli scambi di messaggi nascono da momenti particolari e ben definiti. Sarebbero parole scritte nel corso di un litigio e quindi da leggere in un contesto ben preciso e non indice del suo comportamento quotidiano. Frasi scritte in uno stato d'animo particolare, insomma.
All'origine della denuncia per maltrattamenti - questa è la tesi della difesa - ci sarebbe il rapporto fra la donna e l'ex marito.
Un rapporto finito da tempo e che ha avuto strascichi giudiziari che hanno logorato la situazione e alla fine coinvolto anche i figli che erano stati affidati alla madre. Madre che ora si trova sul banco degli imputati accusata di aver avuto un comportamento non materno nei confronti dei figli che ha cresciuto. E che nella prossima udienza saranno sentiti come testi nell'aula del tribunale. Sono stati chiamati in causa sia come testi dell'accusa che come testi citati dalla difesa.