PDL: secco no ai libri «comunisti»
La «crociata» contro i libri «comunisti» è guidata dalla deputata del Pdl Gabriella Carlucci, che lo scorso febbraio ha presentato una proposta di legge con la quale chiede l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'imparzialità dei libri di testo scolastici. La chiede citando autori, case editrici, testi e ampi stralci di lettura che dimostrano, a suo parere, il tentativo di «plagiare le giovani generazioni dando insegnamenti attraverso una visione ufficiale della storia e dell'attualità asservita a una parte politica»
ROMA - La scuola italiana? Una «fabbrica di pensiero partigiano e anche fazioso, spesso superficiale». Se a febbraio sul banco degli imputati sono finiti gli insegnanti della scuola pubblica, accusati da Silvio Berlusconi di inculcare agli studenti valori diversi rispetto a quelli delle famiglie, ora da mettere al bando sono «molti» libri di storia che fanno «indottrinamento ideologico», anche a fini elettorali, e gettano fango sul premier e sulle forze di governo.
La «crociata» contro i libri «comunisti» è guidata dalla deputata del Pdl Gabriella Carlucci, che lo scorso febbraio ha presentato una proposta di legge con la quale chiede l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'imparzialità dei libri di testo scolastici. La chiede citando autori, case editrici, testi e ampi stralci di lettura che dimostrano, a suo parere, il tentativo di «plagiare le giovani generazioni dando insegnamenti attraverso una visione ufficiale della storia e dell'attualità asservita a una parte politica».
Un'iniziativa, quella della Carlucci, che, venuta allo scoperto ora, ha fatto insorgere l'opposizione. Anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, è intervenuta dicendo che «la proposta Carlucci sarà valutata: poi il parlamento è sovrano». «La tentazione sarebbe quella di chiedere, sì, una commissione d'inchiesta: ma sul quoziente di intelligenza di alcuni parlamentari» commenta la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi.
«La maggioranza - osserva la parlamentare democratica Mariangela Bastico - con atto grave e di tristissima memoria, mette all'indice alcuni testi e stigmatizza gli insegnanti che li scelgono. È un atto gravissimo, segno di un clima allarmante». Basiti gli studenti. «Rimaniamo sinceramente sbigottiti da come si possa costruire un allarme e un tale livello di fantasticazione - afferma la Rete della conoscenza - per distogliere l'attenzione dei problemi reali della scuola».