Dorigatti su Cosa  Bianca: interessante

«Il modello trentino può essere ancora esempio e laboratorio per l'intero Paese, per dimostrare che la buona politica - aggiunge Dorigatti - pur con tutte le fragilità e i possibili errori, è la risposta giusta alle domande che ci impone questa fase storica, senza bisogno di cedere alle sirene di miracolosi governi dei tecnici. Il centrosinistra deve essere l'interprete più pronto e preciso di questa emergente richiesta di risposte» 

DISCORSO_I_6575634.jpgTRENTO - "Credo sia estremamente significativo che non si parli di un generico "Centro", quasi a riproporre una politica dei due forni antistorica e improponibile, ma si sia deciso fin dal principio di collocarsi nel centrosinistra: senza indugi e tentennamenti, per un progetto di governo che riproponga in termini nuovi il concetto di coalizione, inteso come luogo del confronto politico e della efficace sintesi tra culture politiche diverse ma complementari. Il Trentino che ha dato i natali a Cesare Battisti e Alcide De Gasperi può tracciare ancora una volta una strada che val la pena seguire".

 

Lo afferma Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale, commentando il nuovo progetto politico presentato dal Governatore Lorenzo Dellai con il ministro Andrea Riccardi, il presidente delle Acli Andrea Olivero e il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

 

Ieri il compagno di partito Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd nazionale, si era detto scettico sulla novità, mentre Dorigatti crede che "il Pd debba guardare con favore a questi movimenti, senza chiusure e arroccamenti difensivisti e presuntuosi, e nel contempo senza rinunciare alla possibilità di essere il motore di una nuova e più forte coalizione di centrosinistra. Il modello trentino può essere ancora esempio e laboratorio per l'intero Paese, per dimostrare che la buona politica - aggiunge Dorigatti - pur con tutte le fragilità e i possibili errori, è la risposta giusta alle domande che ci impone questa fase storica, senza bisogno di cedere alle sirene di miracolosi governi dei tecnici. Il centrosinistra deve essere l'interprete più pronto e preciso di questa emergente richiesta di risposte - conclude il presidente del Consiglio provinciale -: un centrosinistra dove le tradizioni riformiste della sinistra si intreccino con le culture del popolarismo e del cristianesimo democratico, in una strategia progressista di sviluppo ed equità. 

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