Café de la Paix, residenti tra pro e contro
In passaggio teatro Osele, c'è chi, tra i residenti, lamenta il vociare legato alla presenza di avventori del Café de la Paix. Dal vicolo che collega via Suffragio a piazza Mostra, arriva dunque l'ennesima conferma che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: ci sarà sempre chi preferisce una cosa all'altra e, soprattutto a Trento, si lamenta per otri che piangono o donne sobrie
In passaggio teatro Osele, c'è chi, tra i residenti, lamenta il vociare legato alla presenza di avventori del Café de la Paix.
Dal vicolo che collega via Suffragio a piazza Mostra, arriva dunque l'ennesima conferma che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca: ci sarà sempre chi preferisce una cosa all'altra e, soprattutto a Trento, si lamenta per otri che piangono o donne sobrie. Passaggio Teatro Osele era, fino ad un annetto fa, uno dei tanti luoghi di cui i trentini avevano di che andare ben poco fieri. Gli esercizi commerciali che lo animavano avevano chiuso da anni e il vicolo tra le abitazioni rientrava a pieno titolo nella lista degli scorci da evitare dopo il calar delle tenebre. Una situazione che allarmava soprattutto i residenti, oltre che rappresentare una bruttura per tutti.
Da qualche mese il desolante abbandono è stato spazzato via dall'attività del Café de la Paix, ufficialmente circolo ricreativo - promosso dall'ente pubblico (Forum trentino per la pace) e gestito in seguito a regolare bando dall'associazione Café Culture - in pratica locale per tutti, una volta fatta la tessera alla prima frequentazione. Non luogo da happy hour ma locale spesso caratterizzato da mostre e concerti. Un locale sui generis, frequentato. E la gente, si sa, se si ritrova produce decibel. Fino alle 23.30, orario di chiusura (per le note, si parla di due ore prima). Mezzanotte, sfollamento compreso. Fin dall'apertura, quattordici residenti hanno raccolto firme per la sua chiusura, mentre tutti gli altri hanno manifestato soddisfazione per l'addio a microcriminalità e bisogni fisiologici in libertà. Le firme dei primi hanno portato a costanti controlli da parte dei vigili urbani. Che mai, tuttavia, sembrano avere riscontrato irregolarità.