«Passi ufficiali per aiutare Chico Forti»
Fra i numerosi punti affrontati ieri dal consiglio regionale c'era la vicenda del trentino Chico Forti, che fu condannato nel 2000 all'ergastolo, negli Stati Uniti, in seguito all'accusa di essere il mandante di un omicidio, avvenuto due anni prima a Miami e del quale non sono mai stati trovati gli esecutori. Da sempre Forti si dichiara vittima di un errore giudiziario e l'assemblea ha approvato all'unanimità una mozione affinché tutte le principali cariche istituzionali della Regione si adoperino nei riguardi delle competenti autorità nazionali, del capo dello Stato e del presidente del consiglio dei ministri
Fra i numerosi punti affrontati ieri dal consiglio regionale c'era la vicenda del trentino Chico Forti, che fu condannato nel 2000 all'ergastolo, negli Stati Uniti, in seguito all'accusa di essere il mandante di un omicidio, avvenuto due anni prima a Miami (Florida) e del quale non sono mai stati trovati gli esecutori. Da sempre Forti si dichiara vittima di un errore giudiziario e l'assemblea ha approvato all'unanimità una mozione, presentata dai consiglieri Morandini, Borga, Viola, Delladio e Leonardi, affinché tutte le principali cariche istituzionali della Regione si adoperino nei riguardi delle competenti autorità nazionali, del capo dello Stato e del presidente del consiglio dei ministri. L'obiettivo è che venga richiesta alle autorità statunitensi una revisione del processo che ha condannato all'ergastolo Enrico Forti. Il consigliere Pino Morandini (Pdl) ha ripercorso le vicende che hanno portato Chico Forti in carcere (sta scontando la pena nel Dade Correctional Institution a Florida City) e ha ricordato le motivazione che proverebbero l'inconsistenza delle accuse e «la totale assenza di prove a carico dell'accusato». «Chiediamo - ha detto - che la Regione dove è nato, faccia la sua parte e domandi la revisione del processo».
Il consiglio regionale si è occupato anche di previdenza, approvando una mozione affinché venga sollecitato il governo a presentare un decreto-legge per il riconoscimento di almeno due anni di copertura previdenziale figurativa per ogni figlio, per compensare per il lavoro di educazione e di cura svolto dalle donne che hanno abbandonato il proprio posto di lavoro. La mozione era stata presentata da parte della consigliera Caterina Dominici (Patt).
L'assessore Martha Stocker ha manifestato la sua approvazione, ricordando che a suo tempo «l'iniziativa era stata concordata a livello nazionale». La materia, ha detto Stocker non è di competenza regionale, ma dello Stato. Vista la riforma delle pensioni che ha fortemente penalizzato le donne, ogni iniziativa che in questa direzione va sostenuta. «Noi abbiamo competenza solo nell'ambito della previdenza integrativa, non in quella primaria», ha aggiunto Stocker. La mozione è stata approvata con quattro voti di astensione e tutti gli altri a favore.