«Centrodestra più ampio per costruire una svolta»

Dopo mesi di scontri dialettici e tensioni, il centrosinistra trentino ha messo il punto sulla querelle primarie per il candidato presidente. Si voterà il 13 luglio e si sfideranno i tre assessori provinciali Mauro Gilmozzi, Alessandro Olivi e Ugo Rossi, Lucia Coppola e Alexander Schuster. Resta da definire l'offerta politica alternativa al centrosinistra autonomista: al momento sono certi solo i nomi degli aspiranti presidente Emilio Arisi (Sinistra ecologia e libertà) e Filippo Degasperi (Cinque stelle). Il presidente degli Artigiani, Roberto De Laurentis, che ribadisce la disponibilità a impegnarsi in politica

di Zenone Sovilla

Dopo mesi di scontri dialettici e tensioni, il centrosinistra trentino ha messo il punto sulla querelle primarie per il candidato presidente. Si voterà il 13 luglio e si sfideranno i tre assessori provinciali Mauro Gilmozzi (Upt), Alessandro Olivi (Pd) e Ugo Rossi (Patt), l'esponente dei Verdi Lucia Coppola e Alexander Schuster di «Diritti opportunità equità» (sostenuto anche dai Socialisti).
Resta da definire l'offerta politica alternativa al centrosinistra autonomista: al momento sono certi solo i nomi degli aspiranti presidente Emilio Arisi (Sinistra ecologia e libertà) e Filippo Degasperi (Cinque stelle). L'interrogativo, dunque, riguarda percorsi e relazioni delle altre forze politiche. Nel centrodestra (Lega e Pdl) è aperto un tavolo di lavoro, condizionato peraltro dalle vicende interne alle due forze politiche, specie dalle fibrillazioni tra le anime del partito berlusconiano.
Chi sollecita a mettere al centro dei dibattito la questione economica e sociale che attraversa anche il Trentino è il presidente degli Artigiani, Roberto De Laurentis, che ribadisce la disponibilità a impegnarsi in politica. «Lo considero un dovere - spiega - di ogni persona che reputi di essere dotata di un certo talento: si tratta di mettesi al servizio della comunità. Per quanto mi riguarda, rappresento il mondo delle piccole imprese che è l'ossatura del mondo produttivo trentino. Chi appartiene a questa fetta della società oggi deve spendersi anche in politica, superando l'idea di mediazioni lobbistiche, a patto che, come nel mio caso, a muoverlo sia una vera passione civile. Bisogna rafforzare una visione di cambiamento e portare nelle istituzioni punti di vista innovativi».

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