La Lega lancia Fugatti corteggiando Grisenti
Da obiettivo preferito delle martellanti campagne «anti-magnadora» a possibile alleato alle prossime elezioni provinciali. Scherzi della politica? La Lega, che lancia Maurizio Fugatti come candidato presidente ci crede e, pur di ribaltare i consolidati equilibri del «dominio» del centrosinistra strizza l'occhio anche a Grisenti
TRENTO - Quando era il braccio destro di Lorenzo Dellai in giunta provinciale, Silvano Grisenti - allora superassessore e poi presidente dell'A22 che tutto poteva e alla corte del quale molti andavano con il cappello in mano - la Lega non risparmiava le critiche al «vice di fatto» dell'allora governatore del Trentino, oggi onorevole alla Camera dei deputati. Ma il tempo passa e, in nome di un programma politico in cui credono fortemente, i rappresentanti del Carroccio, in vista delle elezioni provinciali, cercano l'alleanza proprio con Grisenti, ex rappresentante dell'Unione per il Trentino (Upt), che il consigliere provinciale Alessandro Savoi, ironizzando sulle inchieste giudiziarie, un tempo chiamava «Unione per le tangenti».
Grisenti - assolto a metà dopo l'inchiesta Giano Bifronte (a suo carico resta la condanna per truffa aggravata per i pranzi di partito pagati con soldi dell'A22, sulla quale si pronuncerà, ma solo per determinare la pena, la Corte d'Appello di Bolzano) adesso è leader di Progetto Trentino, una neonata formazione politica che nel centro sinistra viene temuta e che nel centro destra è guardata con attenzione. E così la Lega Nord - in un clima di frammentazione con il Pdl spaccato e le primarie degli avversari alle porte - si fa avanti. Nonostante nei giorni scorsi gli esponenti di PT abbiano detto no ad un possibile matrimonio con i leghisti, loro tornano a farsi sentire. Alessandro Savoi - con i colleghi Claudio Civettini e Luca Paternoster - ha annunciato che in questi giorni verrà avviata «un'operazione ascolto» con tutte le liste.
«Noi proponiamo come candidato governatore il nostro presidente Maurizio Fugatti, ma siamo disposti a fare due o anche tre passi indietro (accettando quindi anche un nome alternativo), se condiviso. Se vogliamo abbattere questo sistema, spesso mafioso (sic!), di un centro sinistra radicato - dice Savoi - dobbiamo dialogare con tutte le forze in campo. Quella promossa in questi 15 anni è un'autonomia drogata, in un Trentino bloccato. Dobbiamo metterci insieme con le liste civiche grandi e piccole». Savoi dice che «la Lega può già contare sulla Civica del professor Eccher, sull'Associazione Fassa e sugli Autonomisti, quelli che non hanno gradito il fatto che il Patt abbia stretto accordi con il Pd». E poi c'è appunto Progetto Trentino. Ma con che faccia si va a chiedere il sostegno di Grisenti? «Noi parliamo con tutti - risponde Civettini - Ma facciamo un ragionamento sul programma». Un programma - chiosa Savoi - «che Pt ci ha copiato, dal no a Metroland all'abolizione delle Comunità di Valle».
«Ma Grisenti sa che senza Lega e Pdl non va da nessuna parte». «Se il Pd sottoscrivesse il nostro programma - ride Civettini - saremmo pronti ad allearsi pure col Pd». Ma sono gli stessi leghisti a mettere le mani avanti: «Certo, non può essere Grisenti il nostro candidato presidente. Potrebbe fare il consigliere, ma non il presidente perché non può certo essere considerato il rappresentante del cambiamento».