Mosna e De Laurentis, due possibili anti-Rossi

Il patron Diatec: «Non vedo differenze tra Dellai e Grisenti. Io non mi sento rappresentato da realtà come Lega e Pdl. Poi, se le persone di quell'area volessero votare un'aggregazione civica, sarebbe un altro discorso»I tuoi commenti

di Andrea Tomasi

mosnaTRENTO - Il centro sinistra autonomista contro il resto del mondo (trentino). Come una partitella di calcio, solo che in gioco c'è il governo della Provincia. In ottobre si vota e la coalizione guidata da Ugo Rossi (Patt) parte favorita. Dall'altra parte del campo: tutti gli altri. Ma una cosa è vedere gli avversarsi sparpagliati, con maglie diverse e magari disorientati. E un'altra cosa è vedere una coalizione, magari non monolitica ma almeno con un solo capitano e un solo portiere. La situazione è ancora fluida. E mentre Progetto Trentino, la creatura dell'ex assessore Silvano Grisenti, si sta ancora riscaldando a bordo campo (e ancora non si capisce se si tratta di un goleador o di un giocatore bolso), si assiste a prove tecniche di alleanza. Insomma si cerca «l'anti Rossi» . Potrebbero scendere in campo due imprenditori con la passione per lo sport: Roberto De Laurentis, presidente dell'Associazione artigiani, a capo della Sima (società nel campo informatico) nonché presidente dell'Arco Calcio; Diego Mosna, patron della Diatec, volto, anima e baffi della Trentino Volley.
Mosna, lei aveva sostenuto l'ex governatore Lorenzo Dellai, candidato (e poi eletto) alla Camera con Scelta Civica, ma è anche vicino a Progetto Trentino. È dellaiano o grisentiano?
«Qualcuno dovrebbe spiegarmi che differenza c'è. Non vedo differenze mostruose tra Dellai e Grisenti. Entrambi hanno governato il Trentino in un periodo importantissimo. Entrambi hanno operato bene. Dellai merita di portare avanti un discorso nazionale. io sono dellaiano perché apprezzo la sua abilità e la sua onestà. Stessa cosa per Grisenti, un uomo del fare. Può aver fatto degli errori, ma solo chi fa può sbagliare».
Lei sta lavorando ad un'aggregazione di liste civiche.
«Io per ora non sono candidato. Sono stato contattato da Italo Gosetti (Insieme per l'autonomia)».
Ci sono contatti con Progetto Trentino.
«Per la conoscenza che c'è di Silvano Grisenti, io ho un interesse politico. Ho curiosità. Diciamo che ho la curiosità che può avere qualcuno con un minimo di intelligenza. Pt pare un movimento nuovo. Vedremo. Oggi è prematuro ipotizzare. Mancano ancora dei tasselli».
Quali?
«Il centro è rappresentato da diverse forze. Anche con Progetto Trentino si deve trovare un progetto comune».
Sarebbe disposto ad allearsi con Pdl, Forza Italia e Lega Nord?
«Io non mi sento rappresentato da realtà come Lega e Pdl. Poi, se le persone di quell'area volessero votare un'aggregazione civica, sarebbe un altro discorso...»
Savoi (Lega) dice che senza Lega e Pdl non si vince.
«Io non sono per le dichiarazioni di guerra o alle alleanze a tutti i costi. Per natura sto lontano da chi vuole candidarsi per demolire».
Si alleerebbe con la Civica di Rodolfo Borga?
«Lo conosco poco e lei sta correndo troppo».
Potrebbe valutare un'alleanza con Roberto De Laurentis?
«Stando alle sue dichiarazioni, io sono in sintonia totale con lui. Da imprenditore, sa che l'emergenza è l'economia. Non si capisce perché qui da noi non possiamo garantire le stesse agevolazioni alle imprese offerte dalla Carinzia».
L'imprenditore Berlusconi in politica ha deluso molti.
«Berlusconi è un illusionista. Ci siamo cascati tutti. Nel 1994 l'ho votato pure io».
Oggi, in Trentino, si può gestire una grande impresa senza avere agganci politici?
«Assolutamente. A me sembra di avere dato moltissimo. Io ce l'ho sempre fatta senza avere agganci. Un imprenditore non ha bisogno della politica». Ma forse - fa capire - la politica ha bisogno di un imprenditore.

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