Mosna: «Ho pagato 43 milioni di tasse»
«Negli ultimi 20 anni il gruppo Diatec ha pagato 43 milioni e mezzo di imposte in Trentino e nello stesso periodo ha ricevuto 1 milione e 800 mila euro di contributi provinciali». Diego Mosna, presidente della Diatec Holding Spa e candidato presidente della Provincia con una coalizione di liste civiche, svela le cifre di quanto le sue aziende hanno dato e preso dal territorio.
«Negli ultimi 20 anni il gruppo Diatec ha pagato 43 milioni 500 mila euro di imposte in Trentino e nello stesso arco di tempo ha ricevuto in tutto 1 milione e 800 mila euro di contributi provinciali». Diego Mosna, presidente della Diatec Holding spa e oggi candidato presidente della Provincia con una coalizione di liste civiche guidate da Progetto Trentino, alla riapertura degli uffici della società dopo la pausa agostana è in grado di fornire le cifre precise di quanto le sue aziende hanno dato e preso dal territorio. Insomma, a conti fatti, sottolinea l'imprenditore di Cles, gli aiuti provinciali ottenuti sono il 4% circa delle imposte pagate.
Mosna risponde anche agli interrogativi sulla presenza della finanziaria provinciale Tecnofin come socia in Diatec Cles spa fino a fine 2014 e al conflitto di interessi che la legge non rileva e che neppure il candidato delle civiche ritiene sussistere visto che le condizioni del contratto con Tecnofin vennero stabilite fin dal 2011.
Diego Mosna, le società trentine della Diatec Holding hanno tutte sede legale a Milano. Ma dove pagano le tasse?
Noi abbiamo versato le imposte cumulativamente (Irpef, Ilor, Irpeg, Ires, Irap etc.) solo su sportelli di banche operanti in Trentino negli ultimi vent'anni, ovvero dal '93, per 43 milioni e 500 mila euro circa per tutte le società italiane che fanno capo alla Diatec Holding spa. La sede legale è a Milano perché la mia attività storicamente è nata a Milano non in Trentino, si è trasferita nel tempo, ma la sede amministrativa e operativa anche della società di controllo Diatec Holding è a Cles ed è questa che conta. Tutta l'amministrazione e contabilità del gruppo è in Trentino e qui paghiamo le tasse. Inoltre, versiamo anche tutte le ritenute su territorio per 33 milioni e i contributi previdenziali delle società trentine e non trentine per altri 31 milioni. In più pago qui le imposte come persona fisica per 2-300 mila euro l'anno.
Perché la proprietà della Diatec Holding spa fa capo a due società con sede in Lussemburgo? Ci sono ragioni fiscali per pagare meno tasse?
No. Noi avevamo una partecipazione americana che risale agli anni '70-'80 e siccome loro volevano una società che fosse per le loro quote fuori dal territorio italiano hanno scelto il Lussemburgo. Questa presenza in Lussemburgo è rimasta ma va ricordato che nessuna delle nostre società controllate direttamente o indirettamente ha mai usufruito di benefici fiscali previsti dalla normativa lussemburghese.
Perché allora rimane in Lussemburgo? Potrebbe portare le società in Italia, no?
Certo, ripeto, non ho alcun beneficio fiscale. L'unica cosa sarebbe l'esenzione delle plusvalenze da eventuali cessioni che però esistono dal primo gennaio 2003 anche in Italia. Spostare le società qui sarebbe solo un costo e noi cerchiamo in questo momento di ridurre i costi.
Quanti contributi ha ricevuto dalla Provincia di Trento?
Dal 1993 sono circa 1 milione e 800 mila euro nel totale per interventi sulla legge Olivi e prima su altre leggi per contributi per investimenti nel settore energetico, ampliamenti di stabilimento e macchinari.
Se diventerà presidente della Provincia si ritroverà a essere socio di se stesso visto che la finanziaria pubblica Tecnofin ha una quota della Diatec Cles. Non pensa di ricomprarsi la quota residua di Tecnofin prima della scadenza del primo gennaio 2015 previsto dal contratto?
Con Tecnofin abbiamo fatto un contratto nel 2010. Loro volevano dismettere le partecipazioni industriali. Si è stabilito che ci saremmo ricomprati la quota del 10% al valore di circa 1 milione di euro che era quello che Tecnofin aveva messo nel 2000 anche se nel 2010 quel milione dal punto di vista patrimoniale valeva mezzo milione vista la crisi. Abbiamo accettato di pagare un milione più gli oneri finanziari per la dilazione di cinque anni che ci hanno concesso perché non volevamo una lite. Quindi già stiamo pagando il doppio di quanto vale la quota.
Non ritiene che avere la Provincia in società se diventasse presidente configurerebbe un conflitto di interesse?
No, perché è un contratto del passato che si esaurirà a fine 2014. Non c'è conflitto e non è previsto dalla norma. Se sarò eletto invece mi dimetterò da tutti gli incarichi di presidente e legale rappresentante della Diatec Holding e delle società, così come dalla presidenza di Trentino Volley e dalla Lega Volley nazionale.
Conferma che se non vincerà le elezioni torna in azienda?
Sì, perché la mia missione importante è quella di dare il mio contributo di esperienza e idee per portare alla vittoria un gruppo di liste nuove, fare lavoro di squadra, proprio per questo non c'è una mia lista nella coalizione. E il metodo di lavoro della cabina di regia che ho impostato serve a questo. Posso assicurare che non si è mai discusso di assessorati. Se non vinciamo torno in azienda, ora sono in ferie fine al 28 ottobre. Comunque per me è già una vittoria aver gettato il seme di una via nuova e il coinvolgimento di tanti giovani.
Forza Italia e la Lega nord non si sono ancora rassegnate. Potreste accoglierli nella coalizione?
Se si fa solo un ragionamento aritmetico forse potrebbe convenire, ma noi pensiamo che si debba fare una valutazione sui valori, le persone e la coerenza. E per questo all'unanimità abbiamo detto no.