Endorsement artigiano De Laurentis con Rossi
Roberto De Laurentis e la sua creatura Rete Imprese Italia non scendono in campo ma danno l'appoggio al candidato del centrosinistra Ugo Rossi. Chi ovviamente non ha preso bene la notizia è Diego Mosna: «Sono sorpreso. Avevamo fatto anche una foto insieme perché c'era accordo su tutto. Magari cambia ancora idea tra un po', io lo spero». E intanto sul sito di Progetto Trentino compare un fotomontaggio con tanto di poesia: «L’artigiano è mobile, Qual piuma al vento, Muto d’accento – e di pensiero. Sempre un amabile, Leggiadro viso, In pianto o in riso, – è menzognero. È sempre misero Chi a lui s’affida, Chi gli confida – mal cauto il core! Pur mai non sentesi Felice appieno Chi su quel seno – non liba amore!»
Vogliono cambiare la politica anzi, il sistema, ma all'imprenditore Mosna preferiscono il politico Rossi, «depurato» però dai 14 anni di era Dellai.
Dopo 34 giorni di corteggiamenti Rete Imprese Italia - il contenitore di idee creato dal leader degli artigiani Roberto De Laurentis assieme ai presidenti di Unione Commercio, Giovanni Bort, e Confesercenti, Loris Lombardini - ha scelto il proprio partner in vista delle elezioni provinciali: sarà la coalizione di centrosinistra autonomista guidata dall'attuale assessore alla sanità Ugo Rossi.
Dopo averlo lasciato intendere per settimane, dunque, i rappresentanti delle piccole e medie imprese del Trentino non scenderanno in campo con una loro lista. «Abbiamo soltanto minacciato di farlo - ha spiegato ieri in conferenza stampa Lombardini - nel caso le nostre esigenze non fossero state colte. Il nostro obiettivo infatti non era avere un posto in giunta o in consiglio, bensì riuscire a far sentire la voce delle piccole imprese e portare delle novità».
Paradossale, forse, ma le novità Rete Imprese Italia dice di averle trovate più in chi governa ora che non tra chi si propone per il cambiamento. Ancora Lombardini: «Se la novità - la sua punzecchiatura tutta rivolta a Mosna e, in parte, al centrodestra - è l'incapacità di raccogliere in un comune denominatore istanze diverse stiamo freschi». L' endorsment a favore di Rossi, per altro, non è senza dubbi e tentennamenti. «Dico solo - sempre Lombardini - che, ohimé e purtroppo, Patt, Upt e Pd sono i più vicini alle nostre esigenze di novità». «Abbiamo dovuto fare una scelta su chi è più credibile - ha rimarcato con ancora maggiore chiarezza De Laurentis - E allora lo dico io che sono uomo di destra, di An, ma il centrosinistra da più garanzie alle piccole e medie imprese».
De Laurentis, Lombardini (Bort ieri era assente e con lui il suo vice Piffer) da oggi lo andranno a spiegare ai loro associati forti della convinzione che il loro schierarsi «possa essere determinante per il buon esito della coalizione».
De Laurentis dà atto all'attuale maggioranza di aver fatto buone cose per il settore dalla cancellazione dell'Irap alle iniezioni di denaro (59 milioni di euro sulla casa) per far lavorare le imprese. C'è, però, tanto da fare. Primo: cancellare la supremazia della burocrazia. Il presidente degli artigiani, con il suo linguaggio colorito ma efficace, fa capire che - fosse per lui - cancellerebbe con un colpo di spugna gli attuali 40 dirigenti provinciali «che scrivono i provvedimenti e li fanno approvare ai politici». La sua ricetta è questa: mettere in mano a Trentino Sviluppo (dandole la possibilità di sviluppare idee, non solo eseguire quelle decise in giunta) anche le piccole e medie imprese (scorporando però il turismo), dare una nuova mission a Camera di Commercio e Agenzia del lavoro («bene la security, ma con il prefisso flex»), investire in ricerca non solo teorica (magari rivolta alle grandi imprese che in Trentino non ci sono) ma anche concreta.
Domanda: ma se Rete Imprese Italia si ritiene elettoralmente determinante e politicamente affine ma non troppo al centrosinistra, perché non è scesa direttamente in campo con un proprio candidato presidente, o almeno candidando uno dei tre leader?
«Perché sappiamo che pensare di ottenere il 40% dei voti necessari per vincere da soli sarebbe velleitario - la risposta del presidente degli artigiani - e fare una lista dentro la coalizione sarebbe stato solo costruire l'ennesimo elenco». «E noi non vogliamo poltrone per noi» ha chiuso Lombardini.
A proposito, in corsa per uno scranno in Consiglio provinciale, ieri dagli artigiani c'erano Flavia Angeli (Patt), Enzo Passaro (Upt) e Marco Gabardi (Progetto trentino) che ha stuzzicato i due presidenti: «Ma che garanzie di cambiamento vi dà chi ha governato fino ad ora?». Replica di De Laurentis: «Finito il dellaismo, i nuovi di sicuro cercheranno di scrollarsi di dosso la sua pesante eredità».
In serata, al telefono, la precisazione di Bort: «Condividiamo il documento di Rete Imprese Italia, ma l'Unione commercio non darà indicazioni di voto».