«Azione di un balordo»
Fim, Fiom, Uilm: “L'azione di un balordo mette a rischio la rinascita produttiva”. Dopo l'incendio di sabato notte, nello stabilimento di Spini di Gardolo trovato un innesco che avrebbe potuto provocare un nuovo rogo. La condanna dei sindacati dei metalmeccanici: «A rischio l'incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori». Stamane la fabbrica resterà chiusa
Dopo il rogo divampato nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 settembre scorso, nella giornata di ieri, lunedì 16 settembre, nello stabilimento di Whirlpool Europe a Spini di Gardolo è stato rinvenuto un innesco che avrebbe potuto provocare un nuovo incendio. La magistratura sta indagando sugli autori di questo gesto mentre verranno effettuati nuovi accertamenti sul luogo dell'incendio di sabato notte per il quale, in un primo tempo, era stata esclusa l'origine dolosa.
Sulla vicenda intervengono le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil del Trentino, che nei mesi scorsi, dopo l'annuncio della chiusura dello stabilimento trentino da parte dei vertici della multinazionale americana degli elettrodomestici, avevano concluso una lunga e difficile trattativa con il varo di un piano di ricollocazione del personale e di rigenerazione produttiva dello stabilimento. I contenuti dell'accordo erano stati condivisi dai 470 lavoratori dello stabilimento di Spini con un voto pressoché unanime.
«Fim Fiom Uilm e le rsu aziendali – scrivono in una nota i sindacalisti delle tre organizzazioni dei metalmeccanici trentini Luciano Remorini, Manuela Terragnolo e Luciana Attanasio – condannano senza appello quest'atto di sabotaggio. In fabbrica la notizia di questo gesto sconsiderato è stata appresa con rabbia e sconcerto».
«L'azione di un balordo – prosegue la nota sindacale – può mettere a rischio il delicato progetto di rilancio produttivo della fabbrica di Spini che azienda, sindacati e Provincia si sono impegnati a realizzare da qui alla conclusione degli ammortizzatori sociali. Come sindacati e come rsu non permetteremo che questo accada». Per Fim Fiom e Uilm c'è infatti il pericolo che potenziali investitori perdano interesse a rilevare la storica fabbrica di frigoriferi, di fronte al protrarsi di gesti vandalici e all'aumentare della tensione in azienda.
«La magistratura farà i propri accertamenti – concludono i sindacati - ma per noi è chiarissimo fin d'ora che chi compie gesti di questa natura non attacca Whirlpool, attacca i suoi lavoratori. Provocare un incendio significa infatti, in primo luogo, mettere a rischio l'incolumità di decine e decine di lavoratrici e lavoratori ancora impegnati sulle linee produttive. Inoltre, queste azioni senza senso attaccano la comunità tutta - perché lo stabilimento appartiene alla nostra comunità - e minano le possibilità di rinascita del sito».