Attentato a Whirlpool Interrogate sette persone
Proseguono a ritmo serrate le indagini della Digos della polizia coordinate dal pm Marco Gallina che ha aperto un fascicolo su un'ipotesi di danneggiamento seguito da incendio. Ieri sono state sentite sette persone informate sui fatti. Sono l'operaio che ha dato l'allarme perché il macchinario che aveva azionato non funzionava a dovere, il manutentore che ha poi trovato il timer collegato ad un quadro elettrico, gli addetti alla sicurezza che quella notte erano di turno. Ogni elemento può essere utile per cercare di ricostruire una vicenda dai contorni ancora oscuri e sulla quale ancora non c'è un sospettato
TRENTO - Gli operai della Whirlpool sono tornati al lavoro ma il chiodo fisso è capire chi può aver architettato il piano per danneggiare gravemente se non distruggere parte dell'area produttiva. Si guarda, si sussurra, si ipotizza mentre la direzione ha già aumentato i livelli di sicurezza assumendo un gruppo di bodyguard con il compito di vigilare sul possibile ingresso di estranei ma anche sugli eventuali atteggiamenti o movimenti sospetti di chi all'interno della fabbrica di Spini di Gardolo lavora.
Intanto proseguono a ritmo serrate le indagini della Digos della polizia coordinate dal pm Marco Gallina che ha aperto un fascicolo su un'ipotesi di danneggiamento seguito da incendio. Ieri sono state sentite sette persone informate sui fatti. Sono l'operaio che ha dato l'allarme perché il macchinario che aveva azionato non funzionava a dovere, il manutentore che ha poi trovato il timer collegato ad un quadro elettrico, gli addetti alla sicurezza che quella notte erano di turno. Ogni elemento può essere utile per cercare di ricostruire una vicenda dai contorni ancora oscuri e sulla quale ancora non c'è un sospettato.
«Stiamo lavorando a 360 grandi - conferma il questore di Trento Giorgio Iacobone costantemente aggiornato sullo sviluppo delle indagini - e soprattutto stiamo cercando di trovare certezze sul fatto che anche l'incendio scoppiato nella notte tra venerdì e sabato sia stato di origine dolosa. Certezza che al momento non c'è visto che non è stato rinvenuto nulla. Naturalmente il timer trovato in seguito ci porta a pensare questo. Inoltre non è arrivata alcuna rivendicazione e la sicurezza dei lavoratori, come hanno detto anche i vertici dell'Azienda e i sindacati, è sicuramente da ritenere la priorità assoluta».
I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per completare la perizia e soprattutto scoprire qualcosa di più su quel timer ritrovato. È l'unico elemento certo nelle mani degli investigatori. L'unico elemento dal quale partire considerato che in quell'area dell'azienda non ci sono telecamere e che l'autore (dando per scontata l'origine dolosa anche del primo incendio e quindi un collegamento diretto col timer che non ha funzionato come avrebbe dovuto) potrebbe essere qualcuno di interno (come ritengono i più) o qualcuno giunto dall'esterno considerato che la recinzione che corre lungo la strada non è particolarmente alta e nella notte potrebbe essere facilmente scavalcata.
Già nelle scorse i vertici della Whirlpool avevano chiesto la collaborazione di chiunque sapesse o avesse visto qualcosa. È evidente che in questa situazione ogni minimo dettaglio può essere utile. «Confidiamo - aveva scritto in una nota l'amministratore delegato Davide Castiglioni - che chiunque sia in possesso di informazioni o elementi utili a comprendere meglio il fatto oggetto della denuncia collaborerà con noi o con gli inquirenti».