Il sondaggio del Pd:  soglia 40% a rischio

La vittoria di Ugo Rossi, ma con il brivido dell'incognita del 40%, che garantisce il premio di maggioranza; la grande affermazione del Progetto Trentino di Silvano Grisenti, tra il 13 e il 17%, la tenuta del Pd, per il quale si temevano riscontri molto più negativi, e la debolezza dell'Upt, orfana del traino del leader storico, Lorenzo DellaiI tuoi commenti

ugo rossiTRENTO - La strada è in salita per Ugo Rossi. A quaranta giorni dal voto per le provinciali il candidato presidente del centrosinistra autonomista secondo il sondaggio commissionato dal Pd è davanti nel testa a testa con Diego Mosna. Rischia però di non avere alle sue spalle una maggioranza solida come quelle che hanno contraddistinto le due legislature di Lorenzo Dellai. Rossi è infatti accreditato di una percentuale di voti tra il 38 e il 43 per cento: nel caso per lui migliore si tratterebbe comunque di uno scarto del 14 per cento rispetto ai numeri di Dellai.

In caso di corrispondenza tra il sondaggio e i risultati effettivi delle elezioni il centrosinistra autonomista, rimanendo sotto la soglia del 40 per cento, rischierebbe per la prima volta da quando c'è il nuovo sistema elettorale di non incassare il premio di maggioranza. Questo significa che con una maggioranza risicata di 18 consiglieri contro 17 il rischio di «finire sotto» ad ogni votazione sarebbe reale. Tanto più che con l'ultima modifica alla legge sono state eliminate le «porte girevoli» e quindi anche gli assessori sono conteggiati tra i consiglieri. In pratica la giunta sarebbe costretta (a differenza di quanto succede ora) a rimanere in aula dal primo all'ultimo minuto delle sedute consiliari.
Insomma, la sfida per chi ormai da anni corre sempre da favorito stavolta è quanto mai difficile.
I governatori .
Dietro Rossi c'è il leader delle civiche Diego Mosna, che - trainato dall'ottimo sprint di Progetto Trentino - viaggia tra il 25 e il 31 per cento. Più staccati gli altri, a partire dai contendenti del centrodestra, Maurizio Fugatti e Giacomo Bezzi. C'è da dire, per altro, che questi ultimi risentono del fatto che fino all'altro giorno non erano ancora candidati ufficiali, essendo i loro partiti, Lega nord e Forza Trentino, impegnati nelle trattative per entrare nella coalizione di Mosna.
Il sondaggio - che è stato commissionato a Quaeris dal Partito democratico - è stato infatti svolto tra il 10 e il 14 settembre, quando l'area del centrodestra era ancora avvolta da una nebulosa. E che ci sia ancora parecchia confusione lo dimostra anche il fatto che quasi il 17 per cento degli intervistati e ben il 25 per cento delle intervistate non sia ancora al corrente del fatto che il 27 ottobre si vota.
I partiti .
A dispetto dell'immagine di ingovernabilità mostrata all'esterno nell'ultimo anno e mezzo, il Partito democratico tiene. È dato tra il 18 e il 23 per cento dei voti, in linea con il risultato di cinque anni fa, quando l'effetto traino del capolista Alberto Pacher (oltre 15 mila voti) spinse i democratici al 21,62%. Effetto di cui, invece, non sembrerebbe giovarsi il Patt. Nonostante esprima il candidato presidente Ugo Rossi il partito autonomista non riesce ad andare al di la del 9 - 13 per cento. Cinque anni fa arrivò all'8,52 per cento.
Chi, però, rischia davvero di trascinare negli abissi (cioè sotto il 40 per cento) il centrosinistra è l'Upt che, rispetto al 2008, può perdere fino a dieci punti percentuali. Nel 2008 arrivò a sfiorare il 18%, ora è data tra l'8 e il 12%. Da capire se il crollo è dovuto alla mancanza del traino di Lorenzo Dellai o dal travaso di voti a favore di Progetto trentino. La formazione di Grisenti si rivela la vera sorpresa del sondaggio. È accreditata di una percentuale di voti tra il 13 e il 17 per cento e sarebbe, allo stato delle cose, il secondo partito in assoluto.

comments powered by Disqus