Mosna ai dipendenti pubblici «Con me più meritocrazia»

Diego Mosna tende la mano ai dipendenti pubblici. L'imprenditore si siede al fianco dei «provinciali», promettendo più spazio per il merito: «Capisco benissimo l'amarezza di chi lavora nella pubblica amministrazione: di chi si sente spesso additato come un peso e non una risorsa. Di chi ha voglia di fare e, troppo spesso, viene messo in condizioni di non poter fare. Di chi vorrebbe proporre idee ma si scontra con immobilismi e difese di rendite di posizione. Mi sono posto l'obiettivo di togliere tutte le rigidità che nella maggioranza dei casi servono solo a difendere comode rendite di posizione»

Diego Mosna tende la mano ai dipendenti pubblici. L'imprenditore si siede al fianco dei «provinciali», promettendo più spazio per il merito: «Capisco benissimo l'amarezza di chi lavora nella pubblica amministrazione: di chi si sente spesso additato come un peso e non una risorsa. Di chi ha voglia di fare e, troppo spesso, viene messo in condizioni di non poter fare. Di chi vorrebbe proporre idee ma si scontra con immobilismi e difese di rendite di posizione. Di chi vorrebbe muoversi ma si trova imbrigliato da troppe norme perlopiù incomprensibili. La pubblica amministrazione è vitale per ogni società. E se la nostra burocrazia è generalmente migliore rispetto a quella del resto del Paese è perché qui c'è una lunghissima tradizione di serietà. Che va riscoperta, rivalutata, rilanciata. Per questo voglio impegnarmi a introdurre una seria ed equilibrata meritocrazia negli organici della Provincia. Mi sono posto l'obiettivo di togliere tutte le rigidità che nella maggioranza dei casi servono solo a difendere comode rendite di posizione. Di portare le tante persone preparate e serie nei posti di responsabilità. Voglio, insomma, ridare ai dipendenti della Provincia l'orgoglio. L'orgoglio che deriva dalla consapevolezza che si è utili alla comunità».

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