Dorigatti attacca Mosna «Demagogia e fandonie»
Diego Mosna, Grisenti, Viola e Borga? «Sono il centrodestra, sono forze che vogliono far tornare indietro il Trentino. Altro che nuovi: sono il vecchio e il passato. Il loro programma, come dice Lorenzo Dellai, è un mix di demagogia e fandonie». Bruno Dorigatti, Pd, presidente del consiglio provinciale, attacca il centrodestra senza mezzi termini
Diego Mosna, Grisenti, Viola e Borga? «Sono il centrodestra, sono forze che vogliono far tornare indietro il Trentino. Altro che nuovi: sono il vecchio e il passato. Il loro programma, come dice Lorenzo Dellai, è un mix di demagogia e fandonie». Bruno Dorigatti, Pd, presidente del consiglio provinciale, è all'inizio della sua giornata di candidato: alle 9 è a Pergine, davanti al gazebo del Pd, per convincere gli elettori. Interrompe il volantinaggio per dare la sveglia al proprio partito e attaccare quella che considera la propaganda di chi è con Mosna.
Invece vedo un rischio: che per colpa di una campagna elettorale apatica, gli elettori premino forze che vogliono farci tornare indietro, cosa che non ci possiamo permettere.
A quali forze fa riferimento?
A quello che io definisco centrodestra: cioè a quelli che oggi sono con Mosna e al loro programma. Hanno provato a metterci una pezza, ma nelle proposte ufficiali parlano di mense e dormitori per i poveri, cioè di un welfare paternalistico che non promuove opportunità per le persone e che non è solidale. Vogliono poi smantellare anche la sanità pubblica, e parlano perciò di voucher. Dicono di voler abolire le Comunità di valle, ma non propongono l'alternativa per ridurre i costi o il numero dei Comuni, obbligandoli ad aggregarsi: la democrazia diffusa è un valore, ma resiste solo se si riducono i costi, non se li si aumenta.
Del candidato presidente Mosna cosa pensa?
Mosna è lo specchietto per le allodole, tanto che ha già detto che non rimarrà in consiglio se perde. Secondo me questo è uno schiaffo alla democrazia: non possiamo farci governare da queste persone. Non possiamo pensare che arrivi chi vuole smantellare le istituzioni democratiche e chi pensa di spazzare via un modello come quello della coesione e concertazione che ha dato forza al Trentino. Dobbiamo puntare a dare risposte nuove, salvaguardando quanto di buono è stato fatto dalla giunta uscente, per costruire una terra che sappia dare lavoro, crescita ed essere solidale.