Burli: politici non siano come capponi di Renzo

«Mentre i dati dei bilanci delle aziende industriali trentine testimoniano le difficoltà provocate da una recessione che non ha ancora alcuna intenzione di lasciarci, la politica - ha detto oggi Paolo Burli (Cgil) - , anche in questa campagna elettorale, sembra fare come i capponi di Renzo: invece di unirsi ed aggredire le cause del disagio economico e sociale che stiamo vivendo anche in Trentino, preferiscono cedere al battibecco sterile tra personalismi e ambizioni individuali, se non addirittura alla pura demagogia o, peggio, al terrorismo mediatico» 

elezioniTRENTO - "Mentre i dati dei bilanci delle aziende industriali trentine testimoniano le difficoltà provocate da una recessione che non ha ancora alcuna intenzione di lasciarci, la politica, anche in questa campagna elettorale, sembra fare come i capponi di Renzo: invece di unirsi ed aggredire le cause del disagio economico e sociale che stiamo vivendo anche in Trentino, preferiscono cedere al battibecco sterile tra personalismi e ambizioni individuali, se non addirittura alla pura demagogia o, peggio, al terrorismo mediatico".

 

Lo afferma il segretario della Cgil del Trentino Paolo Burli. "Invece di rimpallarsi le responsabilità, in una gara miope e senza alcun costrutto - aggiunge Burli - le forze politiche dovrebbero trovarsi unite, tutte al di là degli schieramenti, nello spingere affinchè il Governo conceda al Trentino una reale autonomia nella gestione di risorse che la Costituzione, lo statuto e le norme di attuazione, ci garantiscono. Alcuni purtroppo puntano sul fallimento della trattativa tra Provincia e Stato per calcolo elettorale. Ma così si scommette sulla fine dell'Autonomia e su un futuro di difficoltà per i cittadini trentini".

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