La coalizione: «Resta» Mosna: «Devo decidere»
«Devo prima discuterne in azienda: la mia priorità è quella. Per questo mi sono preso alcuni giorni: entro giovedì o venerdì deciderò se restare o meno in consiglio». Rispetto alla possibilità di rimanere, dice: «non era la mia idea primaria». Diego Mosna , candidato presidente eletto in consiglio con quasi 48.000 voti, ha da poco concluso la riunione della cabina di regia con i rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale. Tutti, spiegano da Fare Trentino a Amministrare il Trentino, gli hanno confermato la stima e l'apprezzamento per quanto fatto durante la campagna elettorale. Proprio per questo, la speranza che Mosna resti come capo dell'opposizione c'è
«Devo prima discuterne in azienda: la mia priorità è quella. Per questo mi sono preso alcuni giorni: entro giovedì o venerdì deciderò se restare o meno in consiglio». Rispetto alla possibilità di rimanere, dice: «non era la mia idea primaria». Diego Mosna , candidato presidente eletto in consiglio con quasi 48.000 voti, ha da poco concluso la riunione della cabina di regia con i rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale. Tutti, spiegano da Fare Trentino a Amministrare il Trentino, gli hanno confermato la stima e l'apprezzamento per quanto fatto durante la campagna elettorale. Proprio per questo, la speranza che Mosna resti come capo dell'opposizione c'è. Ma c'è anche la convinzione che «debba essere lui a decidere» spiega ad esempio Maurizio Petrolli di Amministrare il Trentino.
E Mosna, che accettando il ruolo di consigliere provinciale si troverebbe a essere leader di opposizione, una veste che non ha mai indossato, sembra più propenso a dire addio al consiglio che a prendere posto su uno dei seggi del parlamento trentino.
«Ma, guardi, qui non si tratta di farlo per disprezzo delle istituzioni, come ha detto Dorigatti - sottolinea Mosna - c'è il fatto che mi troverei in un ruolo, quello di capo dell'opposizione, per il quale non vanto esperienza. La mia paura reale è quella di non essere all'altezza di un compito come quello». Mosna, poi, ha responsabilità come guida di un gruppo imprenditoriale importante e come patron della Trentino Volley spa. «Che, come da parere dei miei legali, dovrei lasciare - spiega il presidente della Diatec e della società di pallavolo la cui squadra maschile milita in serie A1 - Prima di decidere, soprattutto per quanto riguarda il ruolo nel gruppo, devo confrontarmi all'interno dell'azienda».
Come già dopo il risultato elettorale, la posizione di Mosna sembra propendere per una rinuncia al posto in consiglio, anche se una risposta definitiva arriverà da lui nei prossimi giorni. Se dovesse dare l'addio al consiglio provinciale, il suo posto andrebbe a Claudio Cia che è stato il primo dei non eletti nella Civica Trentina, la lista che ha ceduto uno dei due seggi al candidato presidente, ovvero Mosna.
Intanto all'interno della coalizione uscita sconfitta ieri è stato il giorno delle analisi del risultato. Con onestà intellettuale Walter Viola , eletto con Progetto Trentino in consiglio provinciale, parla di «pesante sconfitta», ma non si lascia andare al pessimismo. Viola riflette sul dato dell'alto astensionismo, si chiede come mai la coalizione non sia riuscita a convincere chi è rimasto a casa a votare per loro, ma guarda anche avanti. «A ben guardare il nostro movimento e la coalizione che ha sostenuto Diego Mosna in queste elezioni provinciali hanno ottenuto un risultato molto lusinghiero, del quale dovremmo sentirci soddisfatti - spiega Viola - Perché sfiorare in pochi mesi il 20% dei consensi come coalizione, e ottenere più del 9% come forza politica non è poco: è moltissimo». E conclude dicendo che ciò è «un risultato lusinghiero verso la costruzione di un'alternativa».